Sta dando i primi buoni frutti l’impostazione politica del coordinatore lucerino del Pd, Fabrizio Abate, il quale, sin dal suo insediamento, ha predicato energicamente la strategia della massima apertura del partito alla cosiddetta civile e a quanti, a vario titolo, ritengono di dare un contributo alla soluzione dei problemi cittadini all’interno dell’area piddina. E’ particolarmente significativa, a tal proposito, l’adesione al Pd del ginecologo dottor Dino Del Gaudio, del direttore sanitario dell’ospedale Franco Mezzadri, di Franco Polito e Luciano Russo, quest’ultimi due reduci da una poco felice esperienza nell’IDV. Il dottor Del Gaudio, in particolare, non è un volto nuovo della politica lucerina, posto che è stato già elemento di primo piano del Partito Popolare prima (a seguito della scomparsa della DC) e della “Margherita” dopo. Il dottor Del Gaudio è in qualche modo anche un figlio d’arte, posto che il papà, Vincenzo, è stato capogruppo della Dc nella prima Amministrazione Vincenzo Scarano, oltre ad aver ricoperto il ruolo di Direttore del Banco di Napoli. Nel Consiglio Comunale Vincenzo Del Gaudio ebbe modo di mettere a disposizione della città e del partito tutto il suo notevole bagaglio professionale, oltre che un marcato spirito di servizio a beneficio di quanti a lui si rivolgevano per la soluzione di problemi o semplicemente per consiglio o un incoraggiamento. Non v’è dubbio che Dino Del Gaudio saprà rivelarsi elemento di propulsione nel partito, all’interno del quale si ritroverà con l’altro ex democristiano della cordata, Giuseppe Melillo, già Sindaco di Lucera.
Naturalmente non è stato facile conseguire questi risultati, perché la linea del profondo rinnovamento del partito è un pasto indigesto per tanti, i quali, per difendere posizioni personali o di parte, tentano in tutte le maniere di frapporre ostacoli. Non c’è da sorprendersi più di tanto, perché è sempre così quando si tratta di ripartire con elementi ormai usurati sul piano politico e per di più appartenenti a quella classe dirigente non portatrice di risultati eccellenti. Il Pd non aveva altra scelta, se non voleva correre il rischio a finire definitivamente all’angolo della politica locale, anche tenuto conto che non ha ancora del tutto metabolizzato la traumatica sconfitta dell’Amministrazione Morlacco. Fabrizio Abate si gioca tutto sulla linea del rinnovamento, senza per questo demarcare una linea di generalizzazione, all’insegna “dei nuovi tutti buoni e i vecchi da mandare a casa”. Anche Mezzadri può rivelarsi un elemento molto utile per l’ampliamento della base del partito, pure perché può mettere a frutto la sua importante esperienza professionale, specie in un momento in cui bisogna stare con gli occhi aperti per difendere quello che resta del nosocomio.
Franco Polito, come il papà Peppino, presidente per tanti anni del comitato feste patronali, è certamente un soggetto di sicuro affidamento sul piano organizzativo, anche perché è in possesso di un buon carattere che lo fa mediatore soprattutto nelle circostanze divergenti. Luciano Russo ha lasciato da poco il Banco di Napoli (pensionamento), all’interno del quale rivestiva un ruolo di primo piano, soprattutto in tema di accoglienza. Tutte doti queste che potrà trasferire sul piano politico, anche per il fatto di aver già ricoperto il ruolo di consigliere comunale. La “campagna acquisti” del Pd è stata anche benedetta dagli organismi provinciali, motivo per il quale questa volta non ci dovrebbero esserci pietre di inciampo. Il momento che sta attraversando la città è tra i più difficili, per cui sarebbe il caso che la politica facesse davvero blocco unico per risolvere i tanti problemi che da anni aspettano una soluzione.
a.d.m.