Un semplice errore di colore dovuto a un inconsapevole inchiostratore ha fatto la fortuna dei possessori di uno dei valori filatelici usati per la semplice affrancatura nell’ex Regno di Napoli annesso al novello Regno D’Italia . Era il 30 marzo del 1862 quando un ignaro impiegato delle regie poste di un piccolo ufficio di Roccagloriosa in provincia di Salerno ,timbrava annullando una coppia di francobolli (quasi unici) da mezzo tornese su una busta in partenza per Napoli. Quel francobollo venduto in svizzera ha fruttato durante un asta al suo possessore la modica cifra di appena 500.000 euro (quasi un miliardo delle vecchie lire). Si trattava di un evidente “ errore di colore” della filatelia classica italiana e i collezionisti hanno fatto follie in termini di esborso di denaro per aggiudicarselo.Quel francobollo da mezzo tornese emesso nel 1861 per le province napoletane appena annesse al Regno d’Italia era stato stampato per errore in colore nero anziché in verde, quasi sicuramente dopo la stampa del valore da un grano di colore nero. Il pezzo venne scoperto nel 1907 e da allora non è mai comparso in aste nazionali ed internazionali. Uno stock difettato arrivato in quel piccolo ufficietto di periferia ha fatto ricchi molti collezionisti. Oltre al frammento di una fascetta con due esemplari timbrati si conoscono altri due esemplari, il primo timbrato 19 gennaio 1862 e il secondo timbrato il 18 dicembre 1861. Il nostro mezzo tornese nero può essere affiancato al più famoso e costoso al mondo “ tre Skilling di colore giallo di Svezia “ (vedi mio precedente articolo pubblicato). La serie completa di otto valori emessa per le province napoletane (sedici ) era composta da : mezzo tornese verde,mezzo grano beige,grano nero,due grana azzurro,cinque grana rosso,dieci grana arancio,venti grana giallo e cinquanta grana celeste. Al di fuori del valore storico e dell’unicità degli esemplari, si può giustificare le somme spese, vista la crisi internazionale che ha investito in modo devastante le economie dei vari paesi europei tra cui il nostro paese ? Ai posteri l’ardua sentenza.
Giuseppe AUFIERO