Marco Aurelio Antonino Augusto (Sesto Vario Avito Bassiano noto come Eliogabalo o Elagabalo), nasce a Roma nell’anno 203 ed ivi muore l’undici marzo del 222 a soli 19 anni. è stato imperatore romano appartenente alla dinastia dei Severi regnò dal 218 al 222 anno della sua morte.Di origine siriana , Eliogabalo era, alto sacerdote del dio sole di Emesa, sua città d'origine. Il nome "Eliogabalo" significa "il dio [che si manifesta in una] montagna". Col sostegno della madre, e della nonna materna, fu acclamato imperatore dalle truppe orientali, in opposizione all'imperatore Macrino all'età di soli quattordici anni. Un ritratto ai Musei Capitolini di Roma mostra la sua faccia: un adolescente con gli occhioni e l’espressione un po’ afflitta, i capelli mossi, le basette e la peluria che spunta, gote piene e labbra abbondanti. Fu il venticinquesimo cesare (per 1395 giorni, tra il 16 maggio del 218 e l’11 marzo del 222 d.C.) e fu un campione del gender. Non gli piacevano gli abiti da uomo che portavano i greci e i romani. Quando non si travestiva da Venere, si drappeggiava di seta scarlatta trapuntata d’oro, carico di collane e bracciali. Si sposò con cinque aristocratiche romane per avere dei figli che non arrivarono e impalmò pure due maschi orientali per passione: uno schiavo di cui si considerava «moglie e regina», e l’altro un atleta. Come una Messalina rediviva si prostituiva al bordello, truccato, depilato e con la parrucca. Si era fatto circoncidere per motivi religiosi ma avrebbe preferito diventare una donna. Fu attento alla rappresentanza: la madre e la nonna partecipavano alle adunanze del senato negli scranni dei consoli (un tabù punito con la morte). Era un protettore di prostitute: riscattava la schiave per liberarle, costruiva per loro case pubbliche, le riempiva di denaro e di provviste di grano. Elagabalo è stato anche più stravagante di Nerone: voleva piogge di petali, piscine profumate, cuscini d’oro, pentole d’argento, vini con aromi esotici e pietanze stranissime. I soldati erano scandalizzati da un principe così dissoluto. Ai senatori non piaceva di essere considerati «servi in toga» ed essere esclusi dalle cariche più importanti. Quando è troppo è troppo ,i pretoriani si ammutinarono, decisero di dargli la caccia e di farla finita. L’imperatore si nascose in un orinatoio, fu scovato, decapitato e trascinato in giro per il Circo Massimo; la fogna dove il cadavere era stato buttato era stroppo stretta e fu scaraventato nel Tevere. La mamma ebbe lo stesso destino e i suoi amici, per contrappasso, furono infilzati con il gladio dagli orifizi. Tra le sue monete tra cui molto rare , oggi parliamo del suo aureo. L’aureo al diritto in semicerchio porta la dicitura IMP C M AVR ANTONINVS P SANCT DEO SOLI, ELAGABAL AVG e al centro, testa laureata, drappeggiata e corazzata con busto rivolto a destra, vista da dietro; al rovescio in esergo, troviamo la quadriga rivolta a destra che trasporta la pietra di Emesa con sopra un'aquila. Peso di 7.02 gr coniato tra il 218 e 219 nella zecca di Antiochia.
Giuseppe AUFIERO