Le situazioni non risolte prima o poi sono destinate ad esplodere. E’ un po’ quello che si sta verificando all’interno del Pd di Lucera, dove la posizione del gruppo facente capo ai fratelli Forte continua ad essere tenuta in standby. Il recente episodio riguardante l’accettazione della presidenza dell’urbanistica da parte del consigliere comunale Vincenzo Forte non è altro che un altro tassello che si innesta in una polemica che cova sotto le ceneri da tempo, una polemica che non è fine a se stessa, ma riguarda la stessa conduzione del partito, in questo momento affidata a Fabrizio Abate. Quando alcuni messi fa siamo stati anche noi coinvolti nella polemica con l’accusa di fare il tifo per Abate, dicemmo chiaramente che il problema non era quello di schierarsi a beneficio dell’uno o dell’altro gruppo, (ruolo, peraltro, che non deve essere esercitato da chi solamente esprime opinioni politiche!), quanto riconoscere la necessità di trovare una linea di mediazione che avvicinasse le due posizioni in contrapposizione, in nome e per conto di quella unità che serve al Pd come il pane, specie in questo momento di particolare difficoltà. O, se necessario, percorrere la strada del rigore e stabilire, una volta per tutte, chi deve stare di qua e chi di là. Si è preferito chiudere un occhio, anzi tutte e due. La conseguenza è che le due parti in campo e in tenzone non hanno abbandonato la via della contrapposizione, anche con dichiarazioni che di fatto ponevano il gruppo Forte, a ragione o a torto, al di fuori del partito.
Anche la segreteria provinciale non ha visto e sentito, per cui oggi ci ritroviamo nella situazione di partenza. Segreteria provinciale che continua ad ignorare la querelle, sgravandosi di quella responsabilità politica e morale che dovrebbe rappresentare l’elemento genetico per chi guarda le cose dall’alto, con l’obbligo di intervenire per la serenità del partito. Certo, il fatto che Vincenzo Forte abbia accettato l’investitura di presidente della commissione urbanistica su indicazione degli avversari politici suscita obiettivamente qualche perplessità. Difatti, sono in tanti a chiedersi: perché lo ha fatto? C’è qualche interesse particolare da tutelare? E’ il primo passo per sostenere la maggioranza in difficoltà? Nessuno lo ha spiegato. Neppure quelli del PDL, che pure lo hanno indicato e fatto votare. E’ il caso che il Sindaco Pasquale Dotoli fornisca qualche chiarimento al riguardo e che lo stesso Vincenzo Forte dia una motivazione in chiave politica, indipendentemente dalla sua posizione di contrasto con il suo partito o ex partito.
Forse questo episodio fornirà l’occasione per dirci da che parte sta il gruppo Forte e se per caso non intenda lasciare il partito, prima che questo passi dalla minaccia di espulsione alle vie di fatto. Comunque, occorre un elemento nuovo che metta tutti dinanzi alle proprie responsabilità. Se i Forte e compagni ritengono di stare stretti nel Pd non possono far altro che comportarsi di conseguenza, come dire portarsi su altre sponde. E se il Pd davvero vuole recuperare il terreno perduto deve decidersi a presentarsi con una sola faccia, altrimenti ogni proposito di rilancio risulterà vano. Questo significa parlare chiaro e in maniera disinteressata. Non dimenticando mai che dietro e sotto queste polemiche vengono ad essere sacrificate le esigenze della città, che è ridotta come è ridotta perché per diversi anni la politica è stata a polemizzare e non a realizzare. Se qualcuno ogni tanto ci pensasse……..!
a.d.m.