Piazza mercato o piazza della Repubblica: ancora una incompiuta. Questa piazza, una delle più importanti e frequentate della città, doveva essere riaperta al traffico, con la realizzazione di una progettazione che prevedeva la sua completa ristrutturazione e forse anche un migliore utilizzo, in sintonia con quello che esprime tutto il contesto nel quale si trova. Tutto questo doveva accadere in occasione delle feste patronali 2012, anche per dare ai visitatori dell’importante festività una nuova immagine della città, a ridosso della più celebrata piazza Duomo, su cui si affaccia la trecentesca Basilica Cattedrale. Data non rispettata per sopravvenute complicazioni di carattere burocratico, che, ancora una volta, hanno mandato le carte nella sede legale della contestazione. La ristrutturazione di questa piazza era diventata un po’ il fiore all’occhiello dell’Amministrazione in carica, che, giustamente, si vantava di aver trovato la soluzione progettuale per dare decoro ad una piazza, che era diventata ricettacolo di rifiuti di ogni genere per la presenza incontrollata di un buon numero di commercianti ambulanti, che la consideravano luogo di pubblica spazzatura. Dunque, ancora una volta un’opera pubblica viene bloccata da contrasti burocratici nella fase di esecuzione.
Non è la prima volta. E se non è la prima volta vuol dire che qualcosa non funziona nel meccanismo della messa in opera, vuol dire che manca qualche anello tra chi ordina la progettazione (il Comune) e l’impresa (o imprese) che deve realizzare tale progettazione. E quando ciò si avviene, ne va di mezzo anche il portafoglio comunale, posto che sono da affrontare spese legali di controversia e talvolta anche integrazioni progettuali, che si sarebbero potute evitare con un esame più professionale e ortodosso del carteggio. Vi sono anche negativi risvolti politici, perché i ritardi finiscono col vanificare tutte le buone intenzioni dei politici di turno, i quali,così, non si presentano con le carte in regola dinanzi al proprio elettorato, che giustamente non perdona tale tipo di inadempienze, che spesso addebitano a presunti mancati spartizioni clientelari. Ci siamo intesi! Insomma, è una politica che si presenta ancor più discreditata, specie quando la visibilità delle mancate opere è di alto livello.
Prendiamo proprio il caso piazza della Repubblica. Per trovarsi a ridosso di piazza Duomo, la piazza centrale ed ammirata di Lucera, avrebbe bisogno di una maggiore attenzione e considerazione, perché il suo aspetto va ad inserirsi in un contesto di antichità e storicità di caratura nazionale. Bisognava non solo sistemarla in relazione alla pavimentazione e ai relativi servizi, ma anche immaginare un utilizzo diverso da quello tradizionale, eliminando quella carrellata di bancarelle che esprimevano un mercato da terzo mondo. Proprio per ovviare a ciò, anni fa venne progettato il nuovo mercato giornaliero lungo via Napoli, che, poi , non è stato realizzato, guarda caso, per le stesse o simili difficoltà burocratiche. Il tutto è nella mani dei Tribunali di varia espressione. In presenza di tutto ciò, si era pensato di rimodulare almeno piazza della Repubblica e di darle un volto dignitoso. Insomma, ancora una occasione perduta. Peccato che è la città a perdere un’altra occasione. Ma, ai politici ciò importa poco!
a.d.m.