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LE DIMISSIONI DELL’ASSESSORE CAPOBIANCO: ANCORA MISTERIOSE!

Si sono consumate nel più assoluto silenzio  o, se preferite, si sono perse nelle arcinote nebbie di Palazzo Città, le dimissioni dell’assessore al turismo Giacomo Capobianco, che, peraltro, era della stessa famiglia politica del Sindaco Pasquale Dotoli (allora PDL) e considerato nel suo partito una riserva preziosa, se non in relazione alla sua capacità di interfacciarsi o di interconnettersi con il variegato mondo del turismo. Si sa che Capobianco è il titolare di un bel complesso alberghiero, che ha iniziato l’attività quando nessuno sarebbe stato disposto a scommettere il classico soldo bucato in relazione alla sua probabilità di esistenza in vita. I fatti dicono che Capobianco figlio e padre (Donato) l’hanno vista giusta e oggi Lucera può vantarsi di avere  nel suo patrimonio alberghiero una unità di tutto rispetto, anche all’interno delle correnti turistiche importanti. Ma, non è solo questo che conta. Capobianco vanta un retroterra  di formazione turistica di tutto rilievo, se ciò significa guardare le cose con criteri di avanguardia, con l’idea di fare rete o sistema, che prescinde dalla ormai stanca celebrazione delle solite feste patronali, parrocchiali o di quartiere. Le solite programmazioni, insomma, che non danno nulla di duraturo, se non la possibilità di far vendere qualche chilogrammo  di copeta o di nocelline in più.  Ciò spiega come la chiamata di Capobianco alla guida dell’assessorato al turismo sia stata commentata favorevolmente, all’insegna: “Finalmente qualcuno al Comune che abbia dimestichezza col turismo”.  Come dire l’uomo giusto al posto giusto, non solo come tecnico, ma anche politico, posto che Capobianco (come Dotoli ben sa per averlo avuto al suo fianco in qualche elezione) nel PDL non era certo l’ultimo arrivato, se non altro per il suo buon bottino elettorale. 

Capobianco si stava movendo con procedure innovative, suscitando molto interesse negli ambienti turistici, di quelli di un certo livello. Certo, le citate procedure avevano anche bisogno di essere digerite sul piano culturale, perché pochi erano preparati a confrontarsi con iniziative del tutto nuove, qualche volta sui generis, ma comunque propositive.   Ad un certo punto il suo lavoro è stato interrotto, perché Capobianco si è dimesso. Da quello che si è saputo dalla stessa fonte dell’amministratore dimissionario sembrerebbe che ci siano stati conflitti non risolvibili con la tecnostruttura dirigenziale, quella che mette in pratica gli atti di indirizzo della Giunta. Dinanzi a questi contrasti pare che Dotoli non abbia speso una sola parola a difesa, cosicché anche la possibilità di un ripensamento del Capobianco si è presto trasferito sul terreno del non ritorno. Perché abbiano ripreso l’argomento a distanza di tempo? Perché Lucera continua a soffrire di una sostanziale inadeguatezza in tema di politica turistica, di quella vera, seria, programmata, ad alto livello, ovviamente da relazionare alla portata del suo patrimonio d’arte, di storia, di cultura e di architettura. Insomma, siamo tornati all’antico, all’anonimato.  Strano che tanti dei cosiddetti tecnici chiamati in Giunta abbiano fatto una brutta fine, forse perché la politica non li saputo accogliere adeguatamente, forse li ha ostacolati, sino a  costringerli a mollare tutto. Un esempio. Silvio Di Pasqua è riuscito a resistere solo qualche mese!  Germano Benincaso non ha avuto rimpianti quando ha dovuto lasciare lo scanno assessorile alla cultura.

Evidentemente la politica lucerina non è all’altezza di sapere amministrare  un patrimonio di antichità, di monumentalità che tanti ci invidiano. La storia della  apertura della nuova biblioteca è in qualche modo emblematica, una storia di rinvii, di annunci non mantenuti, di utilizzo di risorse esorbitanti rispetto al progetto iniziale, che dissanguò il bilancio  del povero Mimmo Bonghi( Sindaco)  e Raffaele De Vita ( Vice Sindaco e assessore alla cultura)), i quali prosciugarono  una riserva finanziaria importante del Comune per quest’opera, nella quale ci credevano fortemente. Loro ci credevano, ma gli altri hanno dissipato le tante speranze che si erano accese attorno ad una struttura bibliotecaria di avanguardia  che avrebbe dato finalmente degna sistemazione ad un patrimonio librario di valore inestimabile. Ora che l’Amministrazione si è dotata di un portavoce, ci auguriamo che qualcuno si faccia vivo per farci sapere perché Capobianco è stato costretto a dimettersi e di chi sono le eventuali responsabilità. Saperlo non per curiosità, ma perché dall’atto dell’assessore dimissionario è stata troncata una attività che faceva bene al turismo della nostra città.

Antonio Di Muro

admin

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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