A Lucera gli utenti che usufruiscono del (dis)-servizio della società Italcogim Gas non c'è la fanno più a lottare per ottenere fatturazioni che rispecchino la veridicità dei consumi. Al danno, però, c'è da aggiungere anche la beffa, e ora vediamo il perché.
Da tempo le letture dei contatori gas non avvengono più periodicamente ma solo una volta all'anno, e fin qui poco male, gli utenti possono telefonare al numero verde per comunicare il consumo effettivo del gas o consegnarlo presso il Punto Assistenza a Lucera. Chi non segnala il consumo si ritrova a pagare dei consumi stimati su il calcolo dell'anno precedente, e questo ancora poco male, i guai, però, arrivano con le fatturazioni cosi dette a conguaglio, perché spesso non risultano veritiere, con consumi già conteggiati e regolarmente pagati e nuovamente conteggiati nei conguagli, insomma si richiede il pagamento su consumi già saldati. Ma non finisce qui, infatti, ci sono stati segnalati episodi che hanno del clamoroso, come ci segnalano alcuni consumatori del tipo, l'aver ricevuto la stessa bolletta due volte e, come ci riferisce la signora xxx (tralasciamo il nome per la privacy) già pagata, la quale dopo essersi recata presso il Punto Assistenza per segnalare l'anomalia, non riceve indicazioni utili per risolvere il problema. Insomma per farla breve da tempo gli utenti gas dell'Italcogim vivono insoddisfatti e come è successo proprio oggi mercoledì 7 luglio 2010, trovano anche l'unico Punto Assistenza chiuso senza ragione e quindi non possono esporre i propri problemi. Da qui oltre al danno degli errori c'è la beffa nel non poter esporre il problema, e si perché purtroppo il Punto Assistenza di Lucera sito in Viale Scarano lotto 154 c.n., come ci viene segnalata da molti consumatori, non è sempre aperto negli orari come indicato nella fattura e cioè lunedì, martedì, giovedì, venerdì dalle ore 9,00 alle ore 13,00 e il mercoledì il pomeriggio dalle 15,00 alle 18,00. Oggi mercoledì recandoci di persona presso il Punto Assistenza intorno alle 14,50 abbiamo letto un cartello nel quale si indicava che il giorno 8 luglio l'ufficio restava chiuso, bè ci siamo detti aspettiamo, oggi è mercoledì aprirà, questa è stata la speranza di una trentina di persone che si sono susseguite dalle 15 alle 17,45 ora in cui abbiamo desistino anche noi, perché quella serranda non si è più alzata. Intanto apprendiamo dai presenti i vari problemi che li assillavano, poi qualcuno ha pensato bene di telefonare al numero verde del Servizio Clienti per segnalare il disservizio, e l'operatore candidamente non riuscendo a giustificare la chiusura, dichiarava che per il futuro era meglio telefonare direttamente al Servizio Clienti e lasciare perdere il Punto Assistenza. Nell'attesa ognuno raccontava la sua disavventura e tra chi riceveva doppie bollette, doppie fatturazioni su conteggi già effettuati, altri che si ritrovavano mega letture, c'è stato anche chi deve avere un rimborso da oltre 7 mesi, insomma alla fine vi era un comune denominatore cambiare l'Italcogim per i suoi disservizi e trovare un'altro gestore, un pò come i telefonini.
A conclusione ci viene spontaneo chiederci, ma la società è a conoscenza della situazione lucerina ? ed ancora, se ci invitano a telefonare direttamente al numero verde perché tenere in vita una struttura inefficiente ?
In fondo in fondo alla fine, non chiediamo la luna nel pozzo, ma all'Italcogim Gas si chiede solo di poter, innanzitutto pagare il giusto, e poi se ci sono delle situazioni particolari, che comunque non dovrebbero mai verificarsi così spesso, come purtroppo accadono ancora fino ad oggi, di avere un Punto Assistenza efficiente, così come è stato affisso il cartello della chiusura dell'8 luglio non si poteva esporre un cartello anche dell'odierna chiusura ?
Evitate però di raccontare di una improvvisa esigenza, perché, a quanto pare, le improvvise esigenze avvengono troppo spesso e in tutte le ore, stando sempre a quanto ci viene riferito dagli utenti. Tutti lavoriamo e abbiamo problemi, ma gli orari vanno comunque rispettati, ma l'occasionalità non deve diventare una normalità.