Il Sindaco Pasquale Dotoli non vuole finire abbrustolito e per di più a fuoco lento. Il prossimo e vicino Consiglio Comunale (prima convocazione prevista per il 21 marzo ore 9,30, mentre in seconda si andrà il 4 aprile alla stessa ora) dirà se è possibile portare a scadenza naturale questa legislatura, oppure se dobbiamo rassegnarci e prepararci a tornare alle urne con un anno di anticipo. E’ stato lo stesso primo ( nell’ultima riunione del massimo consesso) a dare una accelerata alla difficile ed ingarbugliata situazione in itinere, una situazione che certamente ha sfiancato un po’ tutti, riducendo ai minimi termini la maggioranza uscita dalle elezioni del 2009, ammesso che si possa ancora parlare di maggioranza. Il Sindaco, nell’ultimo Consiglio Comunale, ha detto più o meno così: signori consiglieri della maggioranza, decidete una buona volta cosa volete fare da grandi e dite almeno se è possibile stringere un patto di legislatura, che possa consentire di realizzare i punti programmatici ancora fattibili, a cominciare dal nuovo piano regolatore. E’certamente una sfida quella di Dotoli, stanco evidentemente di amministrare tra tanti condizionamenti e capricci. Riteniamo che il suo intento di uscire dal guscio abbia ragioni serie, che potrebbero effettivamente portare allo scioglimento del Consiglio Comunale.
E’ vero che anche in precedenza Dotoli ha puntato i piedi e addirittura si è dimesso un paio di circostanze (se non ricordiamo male), ma questa volta l’atteggiamento sembra ultimativo, posto che le elezioni sono vicine e non è più consentito assistere ai teatrini della politica a Palazzo Mozzagrugno, pena lo scivolamento a valle dei consensi elettorali. Speriamo che i consiglieri comunali, tutti, decidano una buona volta di portarsi allo scoperto, proprio nell’aula deputata a fare chiarezza in termini politici, senza quei distingui inutili e stupidi che talvolta sono paletti che portano l’Amministrazione a subire fasi di stasi. Ci sono troppi farfalloni in giro, gente che non ha compreso che al Comune si deve operare con spirito di servizio, come dire di mettersi a disposizione della popolazione e non degli interessi personali. Ecco perché devono dire da che parte stanno, con le relative motivazioni, e cosa è cambiato rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale. E chi ha tradito tali impegni. E indicare chiaramente le eventuali inadempienze degli amministratori e le soluzioni alternative per dare più efficienza all’Esecutivo. Insomma, questi signorini non hanno più scampo, devono metterci finalmente la faccia.
Se la loro diagnosi fosse del tutto negativa non devono far altro che dichiararlo apertamente attraverso un voto formale di sfiducia e dimostrare finalmente coerenza rispetto alle cose affermate. Quella coerenza che sinora è stata merce rara all’interno del Consiglio Comunale, anche nell’ambito della minoranza dove non tutti si sono mantenuti fedeli alle indicazioni del partito di appartenenza, magari anche abbandonato. Bisogna che vengano fuori anche le resistenze che sembrano frenare l’approvazione del piano regolatore, che notoriamente va a toccare interessi molto importanti. C’è, comunque, da sperare che il prossimo Consiglio Comunale faccia finalmente chiarezza, nella speranza che l’Amministrazione abbia nel finale un colpo di reni che possa consentirle di recuperare parte del tanto tempo perduto e di potersi presentare al traguardo elettorale prossimo almeno con qualche punticino al suo attivo. Altrimenti, occorre il coraggio di abbandonare gli scanni e sperare in un prossimo risultato elettorale che dia frutti migliori a beneficio della città.
a.d.m.