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IL “LASTARIA” NEL PASTICCIO DEGLI OSPEDALI PUGLIESI

 

Protestano tutti. Protestano  i  centri che hanno dovuto sorbirsi la soppressione del loro ospedali; protestano quelli i cui nosocomi  sono stati ridimensionati. E se protestano tutti, bianchi e rossi indistintamente, vuol dire che la politica sanitaria pugliese è da considerarsi bocciata. Per quanto ci riguarda da vicino, registriamo le prese di posizione dell’Amministrazione comunale di San Severo, che sta protestando energicamente per l’abbandono in cui versa il suo ospedale, che pure sarebbe dovuto diventare di eccellenza, se non per il fatto di aver aggregato a sé quello di Lucera. Gli amministratori sanseveresi affermano, suscitando le ire del nuovo Assessore alla Sanità Elena Gentile, che diversi reparti sono scoperti, perché, tra l’altro,  privi dei rispettivi primari. Il personale è complessivamente insufficiente per assicurare una assistenza almeno dignitosa.  Tutto questo mentre il nosocomio lucerino viene progressivamente smantellato, con la riduzione all’osso delle sue prestazioni e  di quella assistenza specialistica che è la sola ad apportare un taglio di qualificazione alle strutture ospedaliere.  Ovviamente, la situazione, tenuto conto anche di altre criticità, si riversa sull’ospedale del capoluogo, che già versava in condizioni di intasamento.  Nel nosocomio foggiano pensare ad una assistenza seria, tempestiva e costante è un pretendere un terno al lotto. C’è confusione totale dappertutto, proprio mentre Elena Gentile fa l’ispettrice, toccando per mano le carenze che già conosceva per essere una addetta ai lavori ( è medico) e per le macerie lasciate dai suoi predecessori appartenenti allo stesso schieramento politico che sta governando la Puglia.  A Cerignola, inoltre, le cose non vanno meglio. Anche qui protestano perché non ce la fanno più ad andare avanti. Eppure, la Gentile è di Cerignola, per cui dovrebbe avere cognizione della situazione indipendentemente dal ruolo politico ed amministrativo rivestito.

 Era tutto scontato che dovesse accadere. Quando queste cose venivano riferite ai soloni della sanità pugliese in occasione dell’approvazione del riordino (anzi, di dissesto) degli ospedali si rispondeva che ciò non corrispondeva al vero, poiché sarebbero stati attivati  i cosiddetti servizi di assistenza territoriali, che avrebbero garantito una assistenza di buona qualità, anzi in alcuni casi domiciliare. Erano le solite promesse da marinaio che la politica fa quando deve tirarsi fuori dalle strette delle proteste.  Per allungare lo sguardo oltre i nostri confini provinciali, anche Trani si lamenta circa le condizioni in cui è ridotto il suo ospedale.  Tutti protestano, mentre Nichi Vendola fa il pendolare tra Bari e Roma, presentandoci un quadro di assistenza ottimale, che evidentemente vede solo lui. Vendola è un buon venditore di promesse e di chiacchiere in salsa poetica, ma questa volta sta superando ogni limite!  

La verità vera è che la riforma ospedaliera e della sanità più in generale è fallita miseramente, per di più a danno soprattutto dei ceti più deboli, quelli che la sinistra estrema alla regione Puglia dice di voler tutelare. Inoltre, non è tagliando gli ospedali che si riduce la spesa pubblica, che viaggia per altre ragioni, incominciando dalle stratosferiche retribuzioni dei papaveri pugliesi della regione e ai bonus che bisogna riconoscere a coloro che devono lasciare lo scranno regionale per approdare su quello parlamentare. Sono cifre iperboliche, che davvero fanno gridare allo scandalo, specie in questo momento in cui tante persone si dibattono per portare a cassa un tozzo di pane. Se questi signori avessero almeno il coraggio  e la dignità di rinunciare a qualcosa avrebbero già compiuto un piccolo atto di riparazione. Ma, non lo faranno, anche a costo di chiudere o ridimensionare altri ospedali!

a.d.m.

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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