Non sarà unico, ma certamente è singolare. E’ il caso dell’Amministrazione comunale di Lucera, che deve la sua sopravvivenza al sostegno di un gruppo di ex, che si definiscono indipendenti. Per lo più questi consiglieri appartengono al PDL, che si sono svincolati formalmente dal partito, ma che non hanno ritenuto di firmare il documento di sfiducia sottoscritta dalla lista civica della pagnotta (che si rifà ad Antonio Tutolo) e da altri quattro consiglieri. Un pò di conti. Il PDL ha fatto eleggere undici consiglieri nelle elezioni del 2009. Sette di questi si sono proclamati indipendenti, a cui va aggiunto Matteo Silvestre (ex UDC), finito successivamente nelle file dei pidiellini. Indipendenti allo stato possono essere considerati anche i due consiglieri della lista “Più forza per Lucera” di Costantino Dell’Osso, i quali formalmente non hanno mai aderito al partito, ma nei fatti sono considerati organici al partito di Berlusconi. Se si pensa che per la maggioranza consigliare sono richiesti sedici voti, si comprende come l’attività amministrativa rischi ogni giorno di finire sotto. Paradossalmente è proprio questa anomala quanto paradossale situazione politica a consentire a Pasquale FDotoli di non cadere, pur andando incontro a diversi incidenti di percorso, specie sugli argomenti ritenuti ad alto rischio di assunzione di responsabilità. Gli otto non condividono la politica d’assieme del partito di maggioranza e complessivamente dell’Amministrazione, ma non si sottraggono ad appoggiare quegli argomenti che ritengono di particolare interesse per la città.
E così, a rotazione, Pasquale Dotoli riesce ad ottenere l’appoggio necessario per svoltare nei momenti di particolare difficoltà. E’ comprensibile che i tanti rimpasti in Giunta abbiano determinato dispiacenze che, di volta in volta, hanno interessato le varie anime del partito, al punto che il primo cittadino non riesce ancora a sostituire gli assessori dimissionari Costantino Dell’Osso (Cultura) e Giacomo Capobianco (Turismo), benché le pressioni siano tante ed evidenti. Come quella di Michele Barisciani, che da mesi scalpita per avere una delega in Giunta e sostituire Dell’Osso come Vice Sindaco. Evidentemente Dotoli teme di aprire altre falle accontentando questo anziché quello, proprio mentre si accinge a concludere la sua esperienza con il nuovo PUG sotto i riflettori, un Pug finalmente da rinnovare, posto che il precedente strumento urbanistico cittadino risale al 1973. Nonostante queste frizionalità il PDL ha conseguito un buon risultato nelle ultime elezioni politiche, motivo per il quale questo dato ha in qualche modo raffreddato ogni tentativo di promuovere azioni di disturbo all’interno di quello che resta della maggioranza e all’interno dello stesso gruppo di indipendenti. E così si tira avanti, sia pure con tanti scossoni.
Naturalmente c’é una ragione di fondo che, per noi, ha determinato questa situazione davvero sui generis. Sin dal momento dell’insediamento l’Amministrazione è andata avanti (o indietro) alla giornata, a vista, non avendo a disposizione un impianto programmatico ben delineato, frutto anche di impegni assunti in campagna elettorale. Chi trovi uno straccio di programma elettorale si faccia avanti! Si è sempre parlato di problemi sul generale, quasi un ripetere di impegni che si assumono da anni, senza mantenerli. E le conseguenze sono queste. Ciascuno si sentirà autorizzato a sbandierare pezzi di programma, che sembrano avere più una impronta personalistica , piuttosto che di interesse collettivo.
a.d.m.