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IL 14 MARZO DEBUTTO A RIGNANO DELLA GIOVANE SCRITTRICE FRANCESCA DRAISCI

Debutto ufficiale nella sua Rignano Garganico per la giovane scrittrice Francesca Draisci, come noto autrice del romanzo "Il Silenzio", pubblicato per i tipi della "Enzo Nocera Editore". L'appuntamento con i lettori del più piccolo comune della Montagna del Sole è per il 14 marzo 2011, a partire dalle ore 17.00, presso la sala consiliare del Comune. Ad organizzare l'appuntamento culturale, oltre all'Editore, anche l'Amministrazione Pubblica e il Nuovo Circolo Culturale "Giulio Ricci". Interverranno per l'occasione: il sindaco Antonio Gisolfi, il dirigente dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Foggia Giuseppe De Sabato, il responsabile alla cultura dell'Ufficio Scolastico di Foggia Lucia Onorati, il dirigente dell'Istituto Comprensivo di Rignano Gennaro Pio Masulli, il giornalista e scrittore Antonio Del Vecchio (in rappresentanza del Circolo Ricci). Le relazioni saranno curate dal critico letterario e d'arte Katia Ricci, dal poeta e scrittore Leonardo Tartaglione e dal docente di lettere Grazia Turi. Modererà i lavori il dirigente scolastico dell'Istituto tecnico di San Ferdinando di Puglia Carmine Gissi. Concluderanno l'autrice e l'editore.


IL SILENZIO

di Antonio Del Vecchio

Il libro. nonostante sia  in vetrina da qualche settimana per i tipi di Enzo Nocera editor in quel di Campobasso, sta già raccogliendo uno straordinario e crescente  successo in termini di critica e di pubblico. E questo grazie anche non solo al contenuto, fatto di problemi veri e densi di attualità, ma anche alle modalità del racconto che va avanti con scorrevolezza, grazie ad un periodare semplice ed essenziale, composto da frasi brevi, da intensi dialoghi e talvolta da interrogativi da suspense. Elegante è pure la veste grafica. Il racconto si snoda con un ritmo incalzante, quasi a mozza-fiato, attraverso 24 capitoli senza titolo per un totale di 224 pagine. La precocità creativa scaturisce dai luoghi e dal sociale, caratterizzato da ritardi decennali, a cui la scrittrice si ribella. E vediamo perché. In un paese di provincia, come Rignano, l’adolescenza è davvero difficile e piena di insidie e di problemi di varia natura. Sono difficoltà che limitano in modo consistente la libertà di crescere e di maturare regolarmente, attraverso una conquista graduale dell’autonomia, così come avviene per i fortunati coetanei dei grandi centri urbani e di altre zone d’Italia. Il primo ed insuperabile ostacolo che si incontra è la pressoché completa assenza di spazi sociali e creativi riservati e compatibili con l’età che si sta vivendo, come palestre, discoteche, cine-teatri, ecc. Qui, la vita dei giovanissimi, specie se di sesso femminile si svolge completamente tra le mura domestiche e la scuola. Per cui essi sono succubi, in termini di educazione, all’”ipse dixit” dei genitori e degli insegnanti. Non c’è possibilità alcuna di confidare i loro problemi a chicchessia, a parte qualche amico o amiche. Da qui la frustrazione, che li  fa sentire infelici ed incompresi dal mondo degli adulti. Taluni si chiudono dentro di sé, dedicandosi agli studi o trascorrendo ore ed ore del tempo libero davanti alla Televisione, a confrontare il loro modo di essere con quello dei protagonisti di questo o quel programma, di questo o quel racconto o avventura. La medicina mediatica non guarisce le  ansie, anzi talvolta le acuisce a dismisura, trascinandoli nella depressione o causando scatti di irascibilità. Sono poche le ore felici che godono. Accade spesso, quando a loro è permesso, di  trascorrere qualche serata di festa altrove, come per esempio in una nota discoteca della vicina San Giovanni Rotondo. Ma non sempre.  Qualche volta sono costretti, infatti, ad astenersi, per motivi banali: non c’è il papà comprensivo che concede  o le accompagna con l’automobile, né l’amico disponibile fornito di patente e di automezzo, e così via. Poi ci sono i tabù di tipo sociale e familiare e questo colpisce soprattutto il sesso femminile. Vi sono i genitori che ragionano all’antica e non   permettono di conoscere adeguatamente i compagni dell’altro sesso. Per cui da questo punto di vista, alcune di esse rimangono indietro con le paure ed angosce, come le loro nonne, che se ne liberavano solo il giorno del matrimonio. Un sogno che spesso finiva con una cocente delusione e costrizione da portare sino alla tomba.  Su questi temi, la scuola fa ben poco o li affronta con molta superficialità, quasi nulla l’Ente locale. Da qui insorgono i fenomeni della devianza, sia psichica che fisica, con l’avvento dell’alcolismo, del fumo, della droga e del teppismo, assai diffusi nel mondo giovanile rignanese, e non solo.  E’ di fronte a questa drammatica realtà che occorre  reagire subito per cambiare le cose, mettendo a frutto le loro idee e i  programmi e soprattutto il loro impegno nel sociale, per diffondere ovunque  il credo del volontariato. Alcuni risultati positivi sono stati raggiunti. Ma è troppo poco, ritenendo quanto già fatto una piccola “oasi” in mezzo ad un esteso deserto. Mali estremi, estremi rimedi! Ecco le proposte risolutive che da tempo circolano a riguardo. Per primo c’è la necessità di combattere l’indifferenza e il vandalismo, terreno fertile di questi tempi tra le generazioni più giovani. Lo si può attraverso la promozione e diffusione della ‘cultura’ per l’ambiente, per i Beni Culturali e per le opere pubbliche, in termini di conoscenza, di rispetto –tutela  e di fruizione. Il riferimento è alla biblioteca, chiusa non si sa da quando e perché, ai Monumenti, alle Chiese, al Centro Storico, al panorama ecc. C’è poi la nota questione del Museo di Grotta Paglicci con annesso e connesso Centro Visite, che tutti ci invidiano nel mondo intero, data la quantità e la qualità dei reperti che illuminano il Paleolitico, primo capitolo della vita umana sulla terra. Da anni questa importante struttura culturale è chiusa al pubblico, nonostante siano stati spesi decine e decine di milioni per la sua ristrutturazione e destinazione. Tutto questo è di vitale importanza per Rignano e il suo agognato e mai decollato sviluppo turistico. Non per niente la cittadina è parte integrante del Parco Nazionale del Gargano. L’altra questione riguarda l’attività ginnica e sportiva. Occorre superare il concetto del solo ‘calcio e calcetto’, ma necessita  ampliare gli orizzonti e riservare spazi adeguati anche agli altri tipi di sport, aperti al pubblico e alla partecipazione femminile (tennis, pallavolo, ecc.). Rimettere in sesto la palestra comunale, semmai incoraggiando la nascita anche di strutture private, capaci  di rispondere a tutte le necessità ginniche ed atletiche sia della popolazione scolastica che di quella non scolastica, a prescindere dalla fascia d’età. In assenza di tutto questo, i giovanissimi, come Francesca, sono costretti a zittire dentro e fuori casa o ad evadere e a coltivare i loro sogni e progetti, dedicandosi con passione agli studi scolastici o quando si ha il talento innato ad esprimerlo attraverso le belle arti, come la musica, l’arte figurativa e la letteratura nei suoi diversi generi. Ed è per questo che la nostra protagonista, nel fior degli anni della fantasia e dell’immaginazione estrema, ha scelto la narrativa, adattando il suo sforzo immaginifico ai tempi moderni e all’attualità. Si spiega così il titolo “Il silenzio” dato al suo romanzo. Non si tratta del silenzio di chi intende qualche volta restare in disparte, per capire meglio la sua interiorità, ma di quello di tipo egoistico ed orgoglioso  che divide e inquina il rapporto familiare fino all’estrema incomunicabilità. Un silenzio lungo ed indomito  che fa soffrire i protagonisti e che si scioglierà  solo con la morte del padre e lo sgorgo di una lacrima dagli occhi ormai spenti ed inariditi della figlia. Una incomunicabilità di tipo psicologica che contrasta con il mondo esterno e un’era in cui prevale la comunicazione senza più segreti, grazie ad una tecnologia sempre più sofisticata. Ma ciò che colpisce maggiormente  è la forza e il potere immaginifico della scrittrice che, nonostante l’età, dimostra in tutto e per tutto  una precocità assoluta, riesce nel contempo, con un viaggio di andata e  ritorno e viceversa, a vivere e a far rivivere i periodi più importanti della vita: infanzia, adolescenza, maturità e procreazione. Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino, di Francesca e il suo “Il Silenzio”, se ne parlerà a lungo ed in ogni dove, specie se produrrà altri importanti e significativi capolavori.

fonte gargano press

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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