E’ sera,. Nell’aria è rimasto un intenso e acre odore di fumo. A Lucera, oggi, 10/07/2010 (sabato per chi legge ndr.), in tarda mattinata, ha preso vita un incendio di grandi proporzioni che si è propagato fino a far perdere il volto alla bella vallata che si poteva ammirare dal Belvedere che dalla villa comunale porta alla fortezza svevo-angioina; il bel verde manto,pur non curato, di sapore selvaggio,che si ammirava e che rasserenava gli animi allo sguardo ora non c’é più; è rimasto un mare di rifiuti: guardate! Bottiglie vuote, lattine.Il paesaggio è mutato; ora c’è il nero colore del bruciato e, solo in lontananza si scorge l’antico paesaggio silvestre. Grazie ai solerti soccorsi aerei intervenuti gettando a bassa quota ettolitri di acqua schiumata, si è regalato agli “spettatori” inermi uno “spettacolo” che, nella tragedia del momento, è stato affascinante e ha dato conferma che l’uomo ha due volti: il distruttore e il pacificatore. Ho provato una forte emozione, e lo sottolineo, quando il mio sguardo si è fermato su di un bambino che, con la sua pistola ad acqua, voleva “dare una mano” ai vigili del fuoco. Se quello che è successo è stato un evento casuale o meno non è dato ad oggi saperlo, ma ci è d’insegnamento: la natura va preservata, rispettata e contemplata!! Semplice, no?!
Rosa Rita D’Antini