I carlantinesi hanno co-finanziato parte degli interventi contribuendo direttamente per riavere la Cappella.
Sito religioso importante anche per i pastori che vi giungevano da Molise e Abruzzo durante la transumanza.
Anche Monsignor Giovanni Pinto ha raccolto fondi attraverso un libro dedicato ai suoi ricordi di Carlantino.
CARLANTINO – Dopo 10 anni di chiusura per inagibilità, finalmente il prossimo 18 maggio 2023 sarà riaperta la Cappella della Santissima Annunziata di Carlantino. Grazie a finanziamenti pari a circa 200mila euro, si è intervenuti sia per ristrutturare la piccola Chiesa sia per sistemare la piazza antistante. La Cappella domina l’omonima piazza dove, con circa 19mila euro di fondi ministeriali, si è provveduti a sistemare il verde e la vegetazione mentre con ben 100mila euro si è intervenuti per ripristinare l’illuminazione esterna, assestare il marciapiede sottostante il piazzale e collocare dei nuovi fari per illuminare la Chiesa.
Con circa 80mila euro ottenuti dalla CEI (Conferenza Episcopale Italiana), invece, si sono effettuati i lavori all’interno della Cappella. Si è intervenuti sul tetto in legno della struttura per rimuovere il tarlo, sono stati effettuati un trattamento di ripristino delle statue, l’imbiancatura di tutte le pareti e la levigatura del pavimento. “Un quinto dei fondi ottenuti dalla CEI è stato co-finanziato dai miei cittadini ai quali va un ringraziamento davvero particolare – ha dichiarato il sindaco di Carlantino, Graziano Coscia – Un grazie di cuore anche a monsignor Giovanni Pinto che ha contribuito a raccogliere altri fondi destinati alla Cappella”. Il primo cittadino fa riferimento al libro “Carlantino, ricordo…” scritto, appunto, da monsignor Giovanni Pinto, ex cancelliere della diocesi di Lucera-Troia. Con il ricavato ottenuto dalla vendita del volume si è creato un fondo ad hoc che è stato impiegato per la ristrutturazione della Chiesa.
La riapertura e la benedizione della Cappella avverrà nel corso di una Santa Messa che sarà celebrata dal Vescovo della diocesi di Lucera-Troia, Monsignor Giuseppe Giuliano. L’evento, che inizierà alle ore 18, sarà animato dalla banda della vicina Celenza Valfortore e sarà allietato da uno spettacolo di fuochi pirotecnici.
Con la riapertura della Cappella, la festa della “Madonna della Ricotta” (svoltasi lo scorso anno ma con la chiesa ancora chiusa) avrà di nuovo la sua casa. La festa della “Madonna della ricotta”, che anche quest’anno sarà celebrata dal 26 al 28 maggio, deve il suo nome a una consuetudine ormai lontana, quella della transumanza. A Carlantino, per far pascolare e rifocillare le proprie greggi gratuitamente, senza pagare nulla ai proprietari terrieri, giungevano pastori dall’Abruzzo, dal Molise e dalle regioni del Centro Italia. Portavano le loro pecore su Monte San Giovanni. Ai piedi dell’altura, sorge la Chiesa dedicata alla Santissima Annunziata. I pastori, come segno di ringraziamento, prima di lasciare la generosa e ospitale terra di Puglia, rendevano omaggio alla Madonna lasciando in offerta latte, formaggi, ricotta. Consuetudine e ricorrenza che, ogni anno, Carlantino ricorda celebrando colei che nell’immaginario popolare da Santissima Annunziata si è trasformata in “Madonna della ricotta”.
Sistemato l’interno della Cappella e la piazza antistante, sono partiti anche i lavori per ristrutturare la casa canonica. Per questo intervento, l’amministrazione comunale di Carlantino ha ottenuto dalla Regione Puglia un finanziamento pari a 50mila euro.