Quando si parla di turismo dalle nostre parti in genere si pensa ai grandi progetti, a quelli, insomma, capaci di determinare stravolgimenti da un giorno all’altro nel settore. E con questa mentalità spesso si ignorano le cose essenziali, primarie. Per, esempio, è di tutta evidenza l’inadeguatezza della segnaletica, quella che rappresenta il “buon giorno” per il turista, per il forestiero, che in qualche modo qualifica al primo impatto l’offerta turistica. Noi su queste colonne lo abbiamo detto tante volte, al punto che ci sono cascate le braccia dinanzi alla insensibilità di una classe politica e dirigenziale, che avrebbe dovuto fare da traino in questa direzione e, invece, se ne è stata tranquillamente alla finestra. Ecco perché apprezziamo il comunicato stampa degli assessori Giacomo Capobianco (al turismo) e Marina Petroianni (alla viabilità, polizia municipale e segnaletica stradale), i quali, congiuntamente, quasi a stabilire una alleanza di prospettiva, ci hanno fatto sapere che presto “verrà sostituita gran parte della segnaletica turistica relativa ai monumenti”. All’interno di questo provvedimento, per il quale ha concorso attivamente il comandante della polizia municipale Beniamino Amorico, sono state anche individuate le aree di sosta per i bus turistici nelle zone dell’anfiteatro, Porta Foggia, castello, con l’indicazione dei relativi percorsi.
Anche quest’ultimo è un provvedimento che ci voleva, perché le zone di sosta costituiscono un problema anche veicolare, dato che ai mezzi era consentito di posizionarsi in maniera spesso sconsiderata e, perciò, pericolosa pure per traffico urbano. L‘iniziativa dell’Amministrazione, su input di Petroianni e Capobianco e con il supporto tecnico del comandante, ha allargato lo sguardo sino a rendere possibile l’attivazione del sistema di videosorveglianza al castello, all’anfiteatro e nel centro storico, al fine di determinare qualche tutela in più per la buona tenuta della nostra monumentalità, spesso attaccata da una delinquenza sconsiderata, che ora può godere anche del vantaggio dell’oscurità per mettere a segno le sue azioni delittuose contro il patrimonio. Naturalmente si tratta dei primi provvedimenti, che, comunque, caratterizzano un impegno turistico che vuole partire dal basso, nel senso di realizzare subito le cose possibili dal punto finanziario, pensando, come si dice, prima al pane e poi al companatico. Nella prospettiva, con l’agenda del turismo, Capobianco intende delineare un programma che veda la partecipazione di tutti i soggetti interessati, col supporto di esperti che sono in grado di indirizzare i suggerimenti in un quadro di programma veramente realistico e conforme alla vocazione della città e dell’intero territorio.
E’ significativa il coinvolgimento dell’assessore Petroianni, che non ha un compito secondario in questa direzione, perché oltre alla segnaletica turistica, bisogna pensare a quella ordinaria, che in più punti fa acqua da tutte le parti. Come pensare di eliminare le storture dello stradario, all’interno del quale ci sono anomalie spesso inutilmente segnalate: il tratto di strada Via Pio Petrilli-Via Quaranta come bisogna chiamarlo? Via Petrilli o via Quaranta? O alcuni segmenti stradali indicati a senso unico, mentre invece ospitano il traffico a doppio circolazione di marcia! Seguiremo lo sviluppo della situazione con particolare attenzione, posto che da anni ci battiamo per questi problemi, a cui, prima che i quattrini, mancava la sensibilità degli amministratori. Tenere in ordine la città, con frecce direzionali turistiche e non sistemate in maniera organica, presentare le strade pulite, i monumenti non sfregiati da atti delinquenziali e via di seguito costituiscono, come detto, un vero, primo biglietto da visita o, se preferite, di presentazione. Petroianni e Capobianco sembrano intenzionati a farlo stampare nella maniera più degna possibile per una città che si definisce d’arte, ma che ambisce ad essere veramente tale.
Antonio Di Muro


