Molto opportunamente l’”Opera San Giuseppe” dei Padri Giuseppini del Murialdo e il gruppo sportivo “Casanova” hanno voluto ricordare, attraverso il secondo memorial di podismo, il professor Antonio Rinaldi, l’indimenticato Tonino alfiere dell’atletica lucerina. Opportuno perché il professor Rinaldi è stato davvero un campione del mondo della scuola, nella quale ha saputo portare competenza ed entusiasmo per l’affermazione, la crescita, la valorizzazione dello sport e segnatamente dell’atletica. Significativamente è stata organizzata una corsa di podismo per uomini e donne, una branca che egli amava, anzi di cui era innamorato. Tante le gare di podismo organizzate a Lucera portano la sua firma, quelle gare che diffondevano festa, gioia, fraternità. Viveva davvero nel grande universo dei giovani. Ha trovato i giovani nella scuola, all’” Opera” di Padre Angelo, lungo la strada. I giovani erano la sua materia prima. E con i giovani è stato sempre giovane, anche quando a bordo di quella bicicletta faceva fatica a salire l’arrampicata della “Ferrovia” dove abitava. Nella scuola è stato veramente il professore, nel senso che nel suo settore riusciva a trasmettere i sani valori dello sport applicati alla pratica. Per il professor Rinaldi l’ora di educazione fisica non era un perditempo o di riposo, No, in palestra i giovani dovevano impegnarsi con la teoria e con la pratica, utilizzando tutti gli arredi degli esercizi ginnici.
Questo mondo lo trasportava sui campi e nelle palestre dei Padri Giuseppini. Amava tutto lo sport, ma il suo cuore batteva per l’atletica pura, quella che davvero da nobiltà allo sport. E’ stato lui stesso un giocatore di pallone, pallacanestro e pallavolo, ma l’atletica lo faceva impazzire. Ecco spiegata la passione per il podismo, attraverso cui metteva in campo le fresche energie di tanti giovani. Non è mai andato in pensione, non si è mai riposato, neppure quando ha lasciato la scuola. E’ stato sempre giovane perché aveva un cuore giovane. Sino all’ultimo si è confrontato con la realtà dello sport, quantunque i contorni non gli piacessero. Sempre opportunamente, i Padri Giuseppini gli hanno intestato una palestra. Si, perché Tonino Rinaldi è stato anche il braccio sportivo di Padre Angelo, il quale reclutava e giovani e li affidava a lui per allenarli nel fisico, prima ancora che nello spirito. Maestro e amico Tonino ci manchi ancora. La tua testimonianza di vita sarà indelebile, anche quando il trascorrere del tempo impietosamente tenterà inutilmente di cancellarne le tracce.
a.d.m.