Quella con il senatore Costantino Dell’Osso sarà una Giunta di fine mandato? E’ l’interrogativo che alimenta i dibattiti politici in questo momento, è l’interrogativo che si pone il semplice uomo della strada. Anche noi da qui speriamo che possa essere così, se non altro per mettere la parola fine ad una situazione che, prima di danneggiare l’immagine dei partiti, determina spazi di immobilismo che feriscono gli interessi primari della collettività amministrata. Certamente l’operazione Dell’Osso ha lasciato in giro qualche mugugno, nel senso che si fa difficoltà a capire come sia scoppiata all’improvviso la pace con Dotoli, dopo che tra i due si sono avuti momenti di fredda incomunicabilità, anche sul piano personale. Al punto che la querelle è approdata in Tribunale, da dove uscirà con un qualche “accomodamento” formale, che servirà a far rientrare i contendenti nell’alveo della pacificazione politica e soprattutto personale. C’è da sperare che questa volta Pasquale Dotoli abbia valutato con realismo la situazione, perché con Dell’Osso non possono dirsi allontanati i pericolosi di ulteriori fibrillazioni all’interno del PDL, dove il senatore porterà in dote i suoi voti personali ( tanti) e il suo bagaglio di politico consumato a cui bisognerà per forza far riferimento. Bisognerà anche vedere se ci sarà quel ricompattamento da tempo auspicato, posto che il rientro di Dell’Osso ha provocato qualche mal di pancia e annunci di allontanamento dal partito, nella direzione di una acquisizione di indipendenza.
E’ prevedibile che il recupero di Dell’Osso determinerà scenari politici che andranno al di là della semplice visione amministrativa, posto che l’operazione è stata gestita dall’organismo provinciale e in prima persona da Franco Landella. Insomma, si vanno cercando i posizionamenti in vista dei prossimi impegni elettorali, anche nazionali, scadenze che tengono in comprensibile fibrillazione tanti, a cominciare dal sindaco Pasquale Dotoli, il quale potrebbe rivendicare una poltroncina nell’abito parlamentare. Soprattutto se quest’ultimo riuscirà a portare a termine il mandato comunale, traguardo questo che gli garantirebbe l’acquisizione di credenziali di prim’ordine per il fatto di aver comunque evitato la dissoluzione del partito e di aver saputo operare in una situazione di grandissima difficoltà. Ma, anche per Dell’Osso potrebbe riaprirsi il discorso per un seggio senatoriale, anche perché il senatore , checché si voglia dire e supporre, detiene, come detto, ancora un bagaglio di voti ad personam che fa comodo a tutti. Oppure, potrebbe mettersi sulla scia di Dotoli e sostituirlo in caso si verificasse la prima ipotesi da noi prima prospettata.
E’ vero che Dell’Osso ha perso con Morlacco, ma solo per 350 voti, dopo aver superato il primo turno alla grande. Il ballottaggio è stato alquanto rocambolesco, se la differenza tra vinto e vincitore è stato di appena pochi voti. Senza considerare i precedenti di Dell’Osso, che lo hanno visto vincitore più volte nelle elezioni comunali, provinciali e politiche, con l’assunzione di incarichi di alto profilo istituzionale. Questo lo diciamo soprattutto a quelli che hanno manifestato qualche perplessità nell’apprendere che Dell’Osso ha concretato una delle sue operazioni politicamente funamboliche, con adesioni a formazioni apparentemente in contrasto tra di loro. Va sottolineato che Dell’Osso è stato in questo senso sempre un uomo libero, sin da quando militata nelle file socialdemocratiche di Biagio Di Giovine. Il fatto che veniva anche allora votato dai democristiani, socialisti e persino comunisti vuol dire che il suo impegno politico non è partitico in senso stretto, classico, ma si muove in un ambito civico che, pur non scollegato ai partiti, si muove in una direzione volta a favorire la soluzione dei problemi, all’interno di ampie convergenze anche personali. Vedremo come andrà a finire. Speriamo di restituire alla città quel senso del servizio che i malpancisti spesso ignorano. Potrebbe aversi un finale veramente alla grande se prevarrà lo spirito di compattezza e solidarietà.
a.d.m.


