I nostri politici chiacchieroni adesso stanno esagerando. Non appena si è saputo che il Tribunale di Lucera era stato fatto fuori, si sono messi a mandare in rete decine di comunicati stampa, tutti votati a stigmatizzare il comportamento del Ministro Paola Severino, che avrebbe disatteso le indicazioni del Parlamento e, soprattutto, le reali richieste di giustizia delle nostre popolazioni, in un ambito molto diffuso di criminalità organizzata e talvolta mafiosa e largamente omertosa. L’uomo della strada si pone questa domanda: come mai dinanzi a tutte queste prese di posizione il Ministro ha agito di testa propria, firmando un provvedimento a tutti indigesto? Rispondiamo noi. La verità è che tanti di questi chiacchieroni della politica sono stati a guardare impotenti, sperando che il rischio venisse scongiurato in automatico e, cos,ì avrebbero potuto inondare le redazioni dei giornali di dichiarazioni per poter evidenziare il loro interessamento. Non sono stati fortunati. Le cose sono andate diversamente e allora si è dovuta fare la strada al contrario, nel senso che bisognava mandare ugualmente i documenti di protesta, ma questa volta non per cantare vittoria. L’ultimo a scendere in campo è stato l’onorevole Angelo Cera, il quale si è avventato contro il Ministro, giudicandolo avventuroso e sprezzante della volontà popolare espressa attraverso il parere del Parlamento. Non se la prendano i nostri amici lucerini dell’UDC, ma Cera dovrebbe dirci in concreto cosa ha fatto prima per evitare di giungere alla chiusura del presidio giudiziari, che, in qualche maniera, ha a che fare col suo territorio amministrato in prima battuta.
Tenuto conto che il suo leader a livello nazionale, Pierferdinando Casini, sostiene a spada tratta questo Governo, perché non è intervenuto, dietro le sollecitazioni dell’onorevole Cera, sul Ministro perché accantonasse il proposito suicida? La domanda potrebbe essere fatta a tutti gli altri, i cui leader non hanno speso una sola parola a favore del Tribunale di Lucera. Le delegazioni che sono state ricevute a Roma hanno avuto contatti con quella politica intermedia, che fa molto numeri e gradi, ma non conta nulla. In tante altre occasioni, abbiamo detto che questo comunicati, ordini del giorno e simili non vengono neppure letti, altrimenti le conclusioni di queste vicende sarebbero diverse. Questi pezzi di carta spesso finiscono la corsa sui tavoli dei direttori generali e lì consumano i loro giorni. Del resto se il Ministro volesse tener conto di tutte le proteste non firmerebbe mai! E allora come si fa? Deve scendere in campo il politico a cui non si può dire di no, perché esprime una forza determinante nelle decisioni di alto livello. Ecco perché citavamo Casini.
E, comunque, aspettiamo che tutti i firmatari dei comunicati stampa a livello parlamentare ci facciano conoscere l’esito dei loro passi, anche ad evitare si abbia una generalizzazione che travolgerebbe tutti. Per noi le cose sono andate così come le abbiamo descritte. Ora, ovviamente, si cerca di difendere la propria immagine, in vista della ormai vicina campagna elettorale. Anzi, avverrà di più. Incomincerà il gioco delle torte in faccia per giustificare il proprio comportamento. Già questo gioco è iniziato a livelli bassi, posto che il Pd di Lucera sta già lanciando strali per incolpare il Sindaco Dotoli e i suoi collaboratori dello scarso peso avuto nella vicenda. Questo perché il Pd non sarebbe stato coinvolto nell’azione di protesta. Può essere. Ma anche i parlamentari del Pd non sono belle statuine che scendono dalla nostre parti solo per prendere voti! Anche loro, come tutti gli altri, ci devono dire cosa hanno fatto per il Tribunale, come per l’ospedale. Ma con i fatti e non con le chiacchiere. Perché queste se le porta il vento e Lucera resterà senza Tribunale e senza ospedale!
a.d.m.


