«Gentile direttore,
la prego di ricevere e pubblicare questa mia comunicazione con la quale intendo fornire alcune riflessioni sulla vicenda dell’Ospedale F. Lastaria di Lucera.
Mi viene in mente un vecchio programma televisivo che andava in onda su una televisione privata intitolato “Il pranzo è servito” e mi sembra molto appropriato come titolo alla vicenda del “ridimensionamento” del nostro Ospedale cittadino, proprio nel modo in cui si è arrivati a servicerlo: piano piano, poco alla volta, ma con il botto finale, quasi a dimostrare un certo godimento nel farci questo servizio.
La Giunta Regionale Pugliese ci ha servito un pranzetto composto da un’unica portata: “Ossobuco alla Vendoliana”.
Sì, il pezzo è stato spolpato per bene lasciandoci solo l’osso: perfino il midollo è stato succhiato per far posto al buco sanitario.
Per chi non si fosse ancora reso conto, nella provincia di Foggia il rientro sanitario l’ha sopportato solo ed esclusivamente l’Ospedale di Lucera e i cittadini di tutto il territorio che comprende Lucera, i Monti Dauni e un pezzo della Campania.
Abbiamo protestato e manifestato (poco e con poca convinzione per la verità) ma nessuno ci ha dato ascolto perché la decisione era stata assunta già diversi mesi fa. I nostri rappresentati regionali (e non “nostri dipendenti” come qualche contestatore incallito si affanna ad etichettare i politici: magari, sarebbe facile licenziarli/ci) non hanno avuto il coraggio di dirci la verità e alla fine hanno assunto una decisione dettata solo da scelte politiche, campanilistiche, elettorali. A nulla è servito spiegargli le ragioni tecniche, logistiche, economiche e finanziarie per le quali la scelta doveva essere diversa da quella adottata.
Abbiamo assistito ad un gioco al massacro messo in atto da personaggi che hanno tradito la fiducia accordatagli con il voto elettorale travisando il concetto della rappresentanza. Gente senza scrupoli che sta mortificando e danneggiando un intero territorio e le persone che lo compongono.
Già, non ci hanno considerato “persone” ed è questa la cosa che più infastidisce.
Vorrei chiedere a Elena Gentile, a Dino Marino, appartenenti al Partito Democratico, come ad Arcangelo Sannicandro, di SEL, guarda caso tutti rannicchiati in un silenzio assordante sulla vicenda di Lucera, se la loro coscienza ora è tranquilla. Se hanno fatto tutto ciò che era in loro potere per evitare questa strage ingiusta ed ingiustificata. Penso che non abbiano fatto assolutamente niente. Hanno pensato solo alla loro prossima campagna elettorale.
In questa brutta storia, è assordante il silenzio del maggior partito di centrosinistra locale: “il Partito Democratico” e con esso il suo Segretario(?) cittadino. A proposito che fine ha fatto? Dobbiamo andare a chi l’ha visto?
Ho letto un comunicato pubblicato a firma del “PD Locale” (e questo suona male) dove ho avuto difficoltà a capire cosa volessero dire. Forse è solo un tentativo per dire: ci siamo anche noi.
No! Non ci siete, non ci siete mai stati.
Avete abdicato al vostro ruolo politico da troppo tempo diventando qualcosa di inesistente, di impercettibile. Avete solo inaugurato nuove sezioni senza avere la capacità di elaborare un progetto politico-amministrativo giusto e credibile per la nostra comunità.
Un attimo, però… Sono costretto ad una correzione mentre sto scrivendo: è stato pubblicato un altro comunicato del Partito Democratico, questa volta a firma del Segretario che attribuisce la colpa a tutti ad esclusione del comitato Pro-Lastaria meritatamente. L’Abate, però, non si rende conto che (ma chi lo consiglia?) in questa sua distinzione (che cosa sarà mai successo nel partito?) ammette tutta la responsabilità del Partito Democratico locale.
Ma la colpa non è solo vostra. Il Campo (quel Paolo Campo da Manfredonia), con il Galante, hanno imposto una politica provinciale sbilanciata verso il mare, distruggendo tutto il resto in modo da non dover temere mire di comando degli altri territori.
Stiamo attenti per le prossime tornati elettorali: cerchiamo di votare veri nostri rappresentanti, scelti da noi e non imposti dall’esterno. Ma in una logica diversa: di vera rappresentanza “regionale”. Evitando di commettere i loro stessi errori, altrimenti non saremo diversi da loro.
Mi vengono alla mente tanti personaggi, comparse e attorucoli di questa politica locale che, a capo di correnti di partito, hanno contribuito ad eleggere questa gente in cambio di piccoli favori personali: oggi cosa pensano? Si rendono conto che sono anche loro responsabili di quanto sta accadendo?
Ma tant’è. Iniziamo a pensare al dopo, a cosa fare.
Ricorso amministrativo? Va bene!
Ricorso alla giustizia ordinaria? Si può tentare!
Una class action? Perché no!
Staccarci dalla Regione Puglia per andare in Molise? Mi sembra come chiudere le porte della stalla dopo che sono scappati i buoi.
Invece una strada seria, credibile e percorribile c’è.
La stiamo comunicando da qualche mese ed oggi apprendo con favore che qualcuno inizia a pensarla nello stesso modo. Mi riferisco al prof. De Angelis che ha fatto pubblicare un suo scritto nel quale intravede la via dell’associazionismo locale per garantire servizi primari ai cittadini.
Legacoop Puglia già da diversi mesi opera su tutto il territorio regionale promuovendo le Cooperative di Comunità e lo ha fatto anche a Lucera.
Io stesso, nella mia doppia veste di componente regionale della Legacoop e di Consigliere Comunale, in una intervista misi in evidenza la possibilità (e nel nostro caso la necessità), di operare nella sanità con questo modello societario e sociale.
Questa proposta operativa, tra l’altro, valuta se la nostra comunità sia permeata da quella cultura necessaria a recepire un simile modello organizzativo. Questo è l’interrogativo a cui bisogna dare una risposta e per il quale un’amministrazione dovrebbe adeguatamente stimolare la cittadinanza.
Potremmo trovarci di fronte al primo caso di Cooperativa di Comunità Territoriale dove ancora una volta il motto “Da soli non c'è storia” trova la sua pratica applicazione.
Possiamo riprenderci il nostro ospedale e gestirlo creando occupazione e garantendo servizi.
Basta crederci...!!!
Lucera, lì 10.06.2012
Pietro Scioscia
Consigliere Comunale
Emiliano per la Puglia


