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QUANDO GLI AMMINISTRATORI COMUNALI SONO IGNORANTI

D -  E’ di attualità l’ennesima lamentela di qualche amministratore della nostra città, il quale deplora il fatto che i dirigenti e i dipendenti comunali non darebbero seguito agli “atti di indirizzo” che la Giunta Municipale avrebbe pur deliberato.  Ultimo a protestare è stato l’Assessore al Turismo Giacomo Capobianco. Cosa ci può essere di vero in queste lamentele dal punto di vista tecnico? La domanda è rivolta all’ex  Sindaco democristiano Peppino Melillo, il quale ha esperienza da vendere in questo settore, per cui un suo parere può essere illuminante per avere una schiarita sull’importanate tema che riguarda la vita stessa della città.
R -  Cominciamo col dire che deliberare vuol dire decidere e non un invito a decidere (per altri) e che l’istituto dell’”atto di indirizzo” non esiste. A parte l’ordinanza che è un atto monocratico (del Sindaco del dirigente), i provvedimenti amministrativi che dagli organi dell’Ente Locale vengono adottati sono: le delibere ( del Consiglio o della Giunta) e le determine (dei dirigenti) e basta!  In tal senso, il Consiglio, in sede di bilancio di previsione, programma l’indirizzo politico-amministrativo dell’intero esercizio annuale, la Giunta governa quello programmato dal Consiglio e i Dirigenti gestiscono il programmato (dal Consiglio) e il governato (dalla Giunta).
D - Allora di che si lamentano gli amministratori, se è così semplice, quasi elementare?
R  -  E’ certamente dovuto alla loro ignoranza o scadente capacità nel programmare in sede di bilancio di previsione, quando distribuiscono le risorse economiche, ma soprattutto in Giunta Municipale in occasione dell’approvazione del Piano Esecutivo di Gestione. Quest’ultimo è lo strumento principale della vita politico-amministrativa di un intero anno. Infatti, è attraverso il P.E.G., l’unico vero atto di indirizzo, che il Governo cittadino assegna ai singoli dirigenti le risorse professionali, tecniche ed economiche e gli “obiettivi” che l’Amministrazione, con quelle risorse, intende raggiungere; è in tale sede che emerge la capacità  politica di un assessore a indirizzare-guidare il dirigente verso gli obiettivi fissati.
D  -  E se il dirigente disattende questo percorso? L’assessore cosa fa?
R  -  Il ruolo dell’assessore è riconducibile ad una attenta e sistematica vigilanza sulla gestione del dirigente; questi, se disattende l’indirizzo ricevuto, può essere segnalato dall’amministratore al Nucleo di Valutazione, organo esterno nominato dall’Amministrazione proprio a garanzia dell’operato dei dirigenti. Chi, in corso d’opera, adotta delibere definendole atto di indirizzo, vuol dire che non ha capito niente di come funziona il procedimento e, lui, consente al dirigente quella’autonomia che biasima.
D  -  Allo stato, in quale ambito legislativo si devono muovere gli amministratori comunali?
R -  Il procedimento con cui oggi si amministrano gli Enti Locali è molto diverso da quello di ieri. La svolta normativa è avvenuta con la Legge n. 142 del 1990 che ha abolito la vecchia legge comunale e provinciale e ha istituito le Autonomie Locali prescrivendo ali Enti di dotarsi di un autonomo Statuto e disciplinando il procedimento con l’acquisizione preventiva dei vincolanti pareri di legittimità e di contabilità. Una legge che, tra l’altro, ha anche simbolicamente indicato il cambiamento della fascia tricolore indossata dai sindaci: non più alla cintola ma alla spalla. Dopo dieci anni, nel 2000, col D.Lgs. n.267, è stata marcata meglio la distinzione delle competenze amministrative degli eletti, chiamati a programmare, e dei dirigenti, chiamati a gestire. Un cittadino eletto per concorrere ad amministrare il proprio territorio, appena ottenuta la convalida dal Consiglio, il primo dovere che dovrebbe avvertire è quello di conoscere come tecnicamente si procede nell’esercitare il proprio mandato politico e amministrativo. Studiare, capire e discernere per non sbagliare, per non improvvisare e per non fare pubbliche figuracce!
In questa intervista Peppino Melillo ha messo in campo la sua ricca esperienza di amministratore, esperienza che non è calata dall’alto ma proviene prima dai banchi dell’opposizione, anche come capogruppo, e successivamente guidando una Amministrazione segnalatasi a suo tempo per vivacità e concretezza.  Noi, però, vorremmo stare un pò terra terra, lasciando ai tecnici meditare sulle argomentazioni dell’ex Sindaco. Noi diciamo che in un Comune delle dimensioni modeste come quello di Lucera amministratori, dirigenti e dipendenti in genere di tutti i livelli dovrebbero fare fronte unico dinanzi ai problemi della città e comprendere che la loro funzione deve davvero essere intesa come servizio per la collettività.  Acquisito questo concetto il seguito verrà da sé.
                                    Antonio Di Muro




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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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