Venerdì 16 maggio, il 136esimo pellegrinaggio dal paese all’antico Castrum di Montecorvino. Prima volta nel 1889, il miracolo di Sant’Alberto sconfisse la siccità e dissetò i campi. L’usanza dei pali, fusti d’albero di 20 metri addobbati e portati a braccia per 7 chilometri.
PIETRAMONTECORVINO (Fg) – Dal 1889, ogni 16 maggio, gli abitanti di Pietramontecorvino si recano in processione-pellegrinaggio percorrendo all’andata e al ritorno i 7 chilometri che separano il paese dall’antico Castrum medievale e sito archeologico di Montecorvino. Lo fanno per onorare il patrono Sant’Alberto Normanno che, 136 anni fa, dopo mesi e mesi di disperante arsura e mancanza di precipitazioni, compì il miracolo della pioggia, dissetando i campi inariditi dalla siccità.
L’antica tradizione, infatti, nasce da un bisogno vitale, quello di sconfiggere la tremenda siccità che nel 1889 mise a rischio il ciclo delle colture e, con esso, la possibilità delle famiglie petraiole di avere il necessario per sfamarsi. La leggenda vuole che Sant’Alberto Normanno apparve in sogno a due donne e disse loro che, per alleviare la sete dei campi, il popolo avrebbe dovuto compiere un pellegrinaggio penitenziale fino alla vicina Montecorvino. Al ritorno dal cammino di preghiera le nuvole riversarono sui campi la pioggia agognata. Di lì a qualche mese, i raccolti furono i più generosi di sempre.
Il 16 maggio 2025, per il 136° anno, sarà rinnovata la tradizione. La processione-pellegrinaggio partirà alle ore 8 da Largo Rosario, dopo la benedizione dei pali. Dal borgo, una lunga fila di donne, uomini e bambini si mette in cammino. Centinaia di persone sono precedute da altissimi pali, si tratta di fusti d’albero addobbati con fazzoletti variopinti che vengono portati a braccia, eretti, con l’aiuto di lunghe funi. Il pellegrinaggio diventa una carovana di colori che, grazie all’altezza e al corredo di scialli dei pali, rende visibile il suo incedere anche a molti chilometri di distanza.
Nel mezzo, tra i pali e il popolo dei fedeli, c’è la statua del santo che unisce tre paesi: all’evento partecipano gruppi di fedeli provenienti da Motta Montecorvino, Volturino, Pietramontecorvino e da molte città d’Italia dove risiedono le comunità di emigranti dei rispettivi borghi. I partecipanti, a piedi, percorrono i sette chilometri che separano Pietramontecorvino dal sito archeologico di Montecorvino. Per arrivare lassù, ai piedi di una maestosa torre, devono camminare in mezzo alla campagna, attraversando il mare verde dei campi di grano ancora fresco.
Il 17 maggio, invece, la processione si terrà per le strade del paese e, questa volta, i palii e la statua del santo non attraverseranno i campi di grano ma le vie del borgo, svettando tra le case.
La giornata delle celebrazioni comincerà dal mattino, ma la processione inizierà alle ore 18.30.
Alle ore 21,00 poi, ci saranno i fuochi pirotecnici in onore di Sant’Alberto nei pressi della Torre Normanna del Palazzo Ducale.
Alle ore 22,00 in Piazza Martiri del Terrorismo, il concerto del gruppo Federico Poggipollini e The Crumars Band.
Alle ore 24,00 uno spettacolo di fuochi pirotecnici concluderà i due giorni dedicati a Sant’Alberto.