Fanciulli e anziani, quasi degli sconosciuti. Nel contesto sociale di oggi, sono un po’ come gli introvabili pubblicizzati da alcuni cataloghi fatti recapitare a domicilio. Fanciulli e anziani dimenticati dai programmi della politica, pressoché sconosciuti dai canali mediatici che contano e “sfumati” dalle grandi rilevazioni statistiche. Di questo si è reso perfettamente conto Antonio Fusco, nella qualità di presidente del’”ASP” ( Azienda Pubblica di Servizi), la azienda pubblica nata dalla fusione della casa di riposo “Maria de Peppo Serena” e dell’istituto dell’infanzia “ Tito Pellegrino”, quest’ultimo conosciuto dai lucerini come “San Leonardo”. Fusco , nel corso di una conferenza stampa, ha affrontato a tutto campo le dinamiche di queste due speciali espressioni della società locale e, in rapporto ad essa, ha annunciato una serie di iniziative che andranno a sostenerle nei cinque anni di mandato. Innanzitutto, ha annunciato che starà realizzato un progetto di ristrutturazione del vecchio edificio , che sarà messo in grado di soddisfare le esigenze dei ricoverati in modo più puntuale e dignitoso, anche attraverso una diversa disposizione degli ambienti. Questo perché i vecchi locali non hanno mai avuto degli interventi organici e omogenei e che tutto quello che sinora si è realizzato lo si deve all’intervento occasionale di benefattori, i quali hanno consentito manomissioni a macchia di leopardo, che, ovviamente, curavano il particolare o l’emergenza e quasi mai la funzionalità di assieme dell’edificio. Le opere consentiranno di avere a disposizione spazi per poter avere una sorta di osmosi tra il rione e gli ospiti, così da eliminare quella barriera di separazione che lo stesso ricovero automaticamente determina sotto il profilo psicologico. All’interno di questi impegno progettuale, vi è anche il proposito di completare l’attigua nuova sede, i cui lavori sono stati interrotti per la mancanza dei finanziamenti legati alla fase finale delle opere.
Dunque, come dicevamo in esordio, sorgeranno spazi di socializzazione, che potranno anche fungere da cartina di tornasole per incoraggiare gli anziani a servirsi della struttura, conservando la loro autonomia personale e liberandosi di quell’assistenza innaturale che soggetti esterni assicurano, di quelli che passano sotto il termine di badanti, spesso anche di provenienza estera. Insomma, un modo adeguato, avanzato per assicurare l’assistenza agli anziani, un modo che li sottragga anche dalla condizione psicologica di sentirsi inutili, una voce inascoltata della società, coloro che devono solo aspettare il momento buono per passare nella dimora eterna. Siamo certi che Tonino Fusco saprà accompagnare questo progetto con grande partecipazione personale e soprattutto con la consapevolezza di poter restituire alla città due istituzioni che nei secoli hanno fatto storia. Il tutto insieme ai suoi più stretti collaboratori Enrico Maria Orsitto, Antonino Lenge, Nicola Marini e Raffaele Sassone, ai quali si chiede un impegno collaborativo fuori dell’ordinario, in considerazione della specificità di questa assistenza.
Anche nel settore dei piccoli, per così dire, si metterà mano a iniziative che consentiranno al “San Leonardo” di stare al passo dei tempi, allargando l’offerta in relazione all’età, che sarà spostata all’indietro per consentire di accogliere anche i più piccoli attraverso gli asili. Ovviamente, Antonio Fusco e collaboratori si dovranno accollare anche l’impegno di recuperare il tempo perduto, dato che nella fase di fusione dei c’è stata una situazione di stanca , che di certo non ha fatto bene alla salute soprattutto della casa di riposo. Ristagno che, ad esempio, ha messo la bella cappella della casa di riposo nelle condizioni di restare chiusa al culto a causa delle perdite segnalate sotto la copertura. Anni di sostanziale disattenzione, che non hanno consentito agli abitanti del rione di frequentare la bella chiesetta di San Anna, che è piccola nelle dimensioni, ma grande nel cuore delle mamme lucerine. Non va dimenticato che S. Anna è la protettrice delle gestanti, per cui la piccola chiesa era meta di tanti fedeli. Siamo certi che Fusco, che tra l’altro ha alle spalle un passato di ottimo amministratore comunale, saprà prendere anche le redini di questa situazione. Auguri.
Antonio Di Muro