Il comunicato ufficiale ( che leggerete a parte) non lo dice (né poteva dirlo), ma al confronto con l’Ufficio politico provinciale – guidato dal segretario Paolo Campo - la delegazione del Pd di Lucera, con alla testa il coordinatore Fabrizio Abate, si è presentata davvero agguerrita, a muso duro, come suol dirsi. Di più. Siamo in grado di dire, grazie alla confidenza di qualche partecipante, che sono scoppiate scintille, al punto che la delegazione ha minacciato di consegnare le chiavi della sezione qualora non vi siano sviluppi positivi per le vertenze in atto che vedono coinvolti l’ospedale e il Tribunale. Naturalmente la conclusione dell’incontro è stata sigillata dall’impegno collegiale e solenne di sostenere Lucera e il suo territorio di riferimento sia per l’ospedale ( a Bari) che per il Tribunale (a Roma). La posizione forte che assumerà il Pd nell’ambito regionale e nazionale non può che essere salutata positivamente, sempreché ci sia ancora lo spazio per fare qualcosa. Lo diciamo perché non si riesce a capire quale fine abbia fatto il decreto legislativo del 10 agosto, né a comprendere perché non venga chiusa la pratica ospedale, anche se con un finale di ridimensionamento a 90 posti, limite che non mette al riparo in prosieguo la struttura dalla chiusura, posto che dovranno essere chiusi tutti gli ospedali al di sotto dei 120 posti letto.
La dura presa di posizione del Pd acquista un valore politico importante, anche perché sinora il partito era stato in qualche modo accusato di prendersela con comodo, cosa che è stata sempre respinta dai rappresentanti locali, pure se all’esterno la percezione era questa. Ovviamente, come diciamo sempre noi, ora bisogna passare dalle parole (dette troppe sinora!) ai fatti. Se davvero c’è una linea concordante dei parlamentari dauni e dei consiglieri regionali di tutti i partiti si più sperare di giungere ad una soluzione positiva. Cosa che francamente sinora non c’è stata, anche se ciascuno tenta di affermare il contrario. Nei confronti del Governo Monti sinora c’è stata un atteggiamento di sudditanza, quasi che i suoi ministri – e segnatamente quello di Grazia e Giustizia – abbiano vinto il concorso per stare a quel posto. Il fatto che questa signora, Paola Severino, non abbia ritenuto neppure di ascoltare le delegazioni istituzionali di Lucera e del territorio è un fatto gravissimo, lesivo, senza voler esagerare, della dignità delle nostre popolazioni. Il Governo Monti e i suoi ministri non possono far finta di ignorare gli aspetti politici delle vertenze e, soprattutto, le indicazioni del Parlamento, che , attraverso le sue Commissioni, ha decretato che il Tribunale di Lucera non può essere chiuso, se non altro perché ha tutti i requisiti previsti dalla legge per motivare il suo mantenimento.
Il Ministero si è chiuso a riccio, negando qualsiasi forma di dialogo. Siamo alle comiche, che i partiti dovrebbero far scoppiare per difendere se stessi, prima ancora che Lucera e dintorni. Anche a Bari le cose non sono andate diversamente per l’ospedale. Anche qui, il molto democratico Nichi Vendola ha ignorato il problema, al punto che la delegazione lucerina, per ottenere un minimo di visibilità mediatica, si è fatta ricevere dal Sindaco Michele Emiliano, che, ovviamente, con la vicenda non c’entra un bel nulla e, perciò, nulla può fare. Siamo, come detto, alle comiche. Naturalmente è il momento di fare passi, soprattutto istituzionali, significativi. I Sindaci che minacciano di dimettersi devono farlo sul serio, sotto il Ministero degli Interni o altrove non importa. Gli avvocati devono fare davvero fronte unico, senza sparpagliarsi e infilarsi in stupide polemiche. Fronte unico, ad evitare che qualcuno possa utilizzare gli spazi che potremmo ancora incautamente lasciare soprattutto nel momento di far prevalere la logica dei dati. Pesa ancora molto la dichiarazione del Procuratore di Bari, Antonio Laudadio, il quale ha fatto pervenire una sua relazione che differiva dalla realtà, relazione poi corretta dall’interessato e smentita dalla Direzione Distrettuale Antimafia. Un incidente che non ci voleva e che è stato preso a pretesto per dire che il Tribunale di Lucera non serve.
a.d.m.


