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L’analisi politica IL PDL DI LUCERA PRENDA ESEMPIO DAL CONFRATELLO DI VERONA!

 

Il PDL di Lucera si è incartato al punto da precludere ogni possibilità di dignitosa via di uscita. La situazione andava normalizzata subito, già al momento dell’insediamento del Consiglio Comunale dopo le  elezioni, quando il Sindaco Pasquale Dotoli fu costretto a dimettersi  già prima di fare la sua prima apparizione in aula.  Qui bisognava puntare i piedi e costringere i riottosi a mettersi in riga. Al diniego sarebbero dovute scattare le espulsioni senza pensarci  due volte, così come del resto è previsto in un partito che voglia definirsi serio e soprattutto comportarsi seriamente. E’ quello che modestamente abbiamo sempre sostenuto da qui, già in presenza delle prime manifestazioni di dissenso. Vedrete, dicevano, che alla lunga non si capirà più nulla e le conseguente – cosa più grave - cadranno  sul passo dell’Amministrazione, sino a sfiancare sul nascere ogni possibile iniziativa di rilancio. Da Verona ci viene una indicazione tassativa di come bisognerebbe comportarsi in situazioni di dissenso rispetto alla linea ufficiale del partito. Il PDL nazionale ha messo alla porta 14 dirigenti che non si sono voluti allineare alle direttive del partito, in relazione all’appoggio del candidato Sindaco locale. Costoro avevano annunciato di preferire il candidato della Lega, orientamento questo che ha mandato in bestia la segreteria nazionale e in particolare Angelino Alfano. Quest’ultimo ha detto senza messi termini:”se costoro insisteranno nella loro condotta scellerata dovranno considerarsi fuori del partito”.  

Probabilmente la presa di posizione così energica del segretario nazionale costringerà i quattordici ad arretrare e ad appoggiare il candidato Sindaco del loro partito.  A Lucera sta accadendo esattamente il contrario, dando forza a gruppi e gruppuscoli e a personaggi senza una qualifica politica a mettersi di traverso e a costringere il PDL all’angolo, non dandogli neppure l’opportunità di eleggere un capogruppo, dopo tre anni di esperienza al Comune. Diciamo pure che non vi è alcuno in grado di fare il capogruppo, perché coloro che vanno alla ribalta solo per chiacchiere inutili non hanno il DNA per mettersi a capo della pattuglia dei consiglieri comunali e fare da momento di raccordo con la segreteria politica.  E’ anche vero che quest’ultima neppure esiste e questo rende le cose più paradossali, costringendo l’Amministrazione a campare a vista, avendo sempre dietro l’angolo il Giuda pronto a colpire, a fare le bizze. Ci dicono che alcuni stanno riflettendo per un eventuale rientro, dopo aver annunciato a tutti i microfoni di non ritenersi soddisfatti del comportamento del partito. Dimenticando che il partito non è un entità astratta, bensì è composto dagli stessi che lo attaccano, lo criticano, lo mettono in difficoltà.

 E allora, almeno nel finale, occorrerebbe davvero imitare l’esempio di Verona, se si vuole che il PDL lucerino non venga ancora coperto di ridicolo e darsi un assetto credibile in vista delle ormai non lontane elezioni, che potrebbero sconquassare l’arco del centro destra. Un partito che non riesce neppure ad onorare l’impegno solenne di recuperare la lista del senatore Dell’Osso é da considerarsi perlomeno inaffidabile. Né il nuovo coordinamento provinciale, guidato da Franco Landella, è riuscito a fare gran che, perché  sembra essersi immesso sulla linea di un buonismo destinata al disastro. Come quel buonismo di Gabriele Mazzone, il predecessore,  che lisciava tutti, senza mai far comprendere energicamente che in un partito o si sta come si deve o si va da un’altra parte. Discorso questo duro, ma è l’unico che porta risultati. Come hanno ben capito a Roma per il caso Verona.

 adm

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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