Sembra essere finita nella nebbia l’operazione Costantino Dell’Osso, l’operazione che, come è noto, doveva decretare il rientro della lista “Più forza per Lucera” nella maggioranza di centro destra e l’inserimento del senatore in Giunta con la delega di Vice Sindaco. Sembrava cosa fatta sino a pochi giorni fa, in presenza di motivazioni largamente condivisibili, tranne qualche resistenza all’interno che veniva valutata superabile. La conseguenza era che il Sindaco Pasquale Dotoli avrebbe dovuto procedere con il decreto di nomina di Dell’Osso, insieme agli altri nominativi che dovrebbero portare l’Esecutivo a nove membri, compresa Marina Petroianni, che verrebbe recuperata come amministratrice a seguito della rottura con l’UDC del marito Achille Petito. Improvvisamente sull’accordo è calato il silenzio, che diventa davvero inspiegabile, al punto che qualcuno ipotizza un ritorno alla vecchia squadra, senza Dell’Osso e la sua lista. Singolarmente interpellati, quelli della maggioranza rispondono che “si farà”, “si farà”, anche se non si sbilanciano sui tempi. Qui va fatta qualche riflessione, altrimenti tutto passa in cavalleria. Il rientro di Dell’Osso era giustificato dal fatto di poter dare una accelerata all’azione di governo, utilizzando l’esperienza del senatore e la sua capacità di muoversi a largo raggio soprattutto per la sua conoscenza degli ambiti istituzionali, anche a livello nazionale.
Era quello che Dell’Osso avrebbe dovuto fare sin dall’inizio, motivo per il quale venne nominato direttore generale e fatto confluire nell’area del centro destra in campagna elettorale. Se questo è vero, non si spiega perché si continui a temporeggiare, vanificando proprio tutte le motivazioni che starebbero alla base del citato accordo. E’ evidente che la cosa può anche non interessare più di tanto all’uomo della strada, al quale sono a cuore i problemi cittadini e la loro soluzione. E se Dell’Osso può contribuire a farlo, sarebbe elementare e logico mettere in moto un meccanismo che lo ponga subito nella squadra capace di segnare qualche gol in più. Inoltre, questa apparente perdita di tempo non può essere giustificata da possibili incidenti di percorso. Dell’Osso, Dotoli e compagnia cantando non sono nati ieri, per cui l’”operazione” andava perfezionata ed annunciata solo in presenza di elementi certi, di garanzie sottostanti all’accordo stesso. Vogliamo dire che andavano verificate per bene le condizioni dell’accordo, anche in relazione ai fatti precedenti (polemica violenta tra Dell’Osso e il primo cittadino), e alla prevedibile azione di contrasto in termini politici delle opposizioni.
Sembra, invece, che le cose siano state valutate con leggerezza, per cui il rischio è che tutti i soggetti protagonisti vadano incontro ad una solenne brutta figura. E sarebbe l’ennesima in questa spazio di legislatura! Vogliamo augurarci che la conclusione del congresso provinciale del PDL metta le cose in ordine e serva a far comprendere a tutti che l’amministrazione della città è cosa seria e responsabile. Ci riferiamo al congresso provinciale del PDL, perché è questo partito che è andato in delirio, con personaggi di discutibile coerenza rispetto agli impegni assunti in campagna elettorale. Su Dell’Osso, ovviamente, sfondiamo una porta aperta, dato che siano stati tra i pochi a sostenere che la politica lucerina non può fare a meno della sua esperienza, in presenza di un quadro di politici francamente di disarmante leggerezza. E lo diciamo non perché amici dichiarati di Dell’Osso, ma perché siamo veramente convinti di quel che andiamo sostenendo.
a.d.m.


