Il PDL di Lucera è senza dubbio in stato confusionale. Probabilmente sarebbe più corretto dire che non esiste più. O che l’esistente è diventato un incarichificio, cioè un luogo dove si strilla per ottenere un incarico, un beneficio, una qualche soddisfazione, quasi a compensare la mediocrità politica e professionale del richiedente. Fa specie ( per non dire altro!) leggere tutti i giorni e apprendere che c’è il Tizio o il Caio che pretende, con la forza dei suoi pochi voti, di ricoprire questo o quel ruolo, di ottenere un incarico per sé o per un parente. Ed è ugualmente sconfortante notare che quelli che dovrebbero essere i responsabili del partito assecondano in qualche modo questo tipo di comportamento, che andrebbe censurato senza mezzi termini, anche ricorrendo alla scomunica politica, intesa come cacciata dai propri ranghi. Con questo non vogliamo apparire delle verginelle. Anche in passato non sono mancati casi di ostruzionismo degli eletti o militanti volti ad ottenere vantaggi personali. Intanto, lo si faceva con un certo stile, cercando di determinare uno spazio netto, invalicabile tra politica pura e posizioni personali. Però, non si tolleravano le esagerazioni, motivo per il quale erano messi alla porta coloro che esasperavano le situazioni. Ora lo si fa in maniera disinvolta, dimenticando sfacciatamente che la elezioni di questi signori voltafaccia è avvenuta sulla base di un impegno formalizzato dinanzi agli elettori, impegno legato strettamente alla pronuncia programmatica. Non vogliamo dire che le pretese di tanti siano non siano legittime.
Tutti, come si dice, hanno famiglia, per cui ciascuno cerca di difendersi come può, specie nei momenti di difficoltà generalizzata. Quello che non va è che le pretese vengano fatte in nome e per conto della politica, anzi strumentalizzando la politica, che dovrebbe essere ben altra cosa in termini etici, morali e via di seguito. Non sappiamo se questi signori già dissidenti o in fase di approccio avvertano il senso di responsabilità verso la città, che li ha eletti per risolvere i problemi e per cercare in qualche modo di rendere più vivibile l’esistenza dei suoi abitanti. Evidentemente non avvertono questa responsabilità, al punto da farli diventare cinici, spregiudicati, senz’anima. Probabilmente non si sono resi conto che la loro corsa è al capolinea. Non possono neppure avere il traino dell’effetto Berlusconi, quel traino che ha consentito tanti di occupare gli scanni di Palazzo Mozzagrugno, pur senza titoli e metriti particolari Il vento è cambiato, come dimostrano gli ultimi risultati elettorali, che hanno messo alla gogna i vecchi partiti, anche quelli che si illudono di aver vinto o, comunque, di aver mantenuto le posizioni. Di questo passo, il PDL alle prossime elezioni diventerà carta straccia, scomparirà dalla scena politica, sarà mandato in frantumi.
Il grave è che anche la dirigenza provinciale avalla comportamenti da scavezzacolli, tradendo quegli impegni che pure aveva assunto in fase congressuale. Anche la presenza di due consiglieri provinciali piediellini non riesce a far trovare la quadratura, forse perché si ignora proprio il ruolo di mediatori che costoro dovrebbero avere, proprio in quanto espressione della massima assise dauna. Sperare che questi signori avventurieri si rendano conto di tutto ciò è certamente esercizio sprecato. Ci penseranno gli elettori a fare piazza pulita e costringerli a trovarsi un’altra occupazione. La gente è stanca di assistere a questi siparietti, con attori interscambiabili a seconda delle circostanze. E’ stanca anche di vederli in fotografia, perché così la loro faccia di bronzo accentua il disagio. E tutto questo mentre i cittadini hanno difficoltà a sbarcare il lunario, mentre le famiglie arrancano vittime di una crisi che le sta davvero divorando! Mentre al Comune mettono in scena la commedia degli irresponsabili! Così arriveranno gli indignados!
Antonio Di Muro


