Torna al suo antico splendore il settecentesco organo a canne della trecentesca chiesa di “San Domenico”, prezioso strumento questo di integrazione corale, danneggiato seriamente dagli ultimi sismi. Si tratta di un organo di connotazioni tecniche particolari con la tastiera cosiddetta a scavezza. Mentre per la chiesa è stato possibile completare le opere di sostegno per la sua riapertura al culto, l’organo era stato di fatto escluso da qualsiasi tentativo di riproporlo come elemento funzionante ed anche di ammirazione, posto che le sue caratteristiche artistiche lo pongono tra reperti maggiormente ammirati. I lavori di restauro sono stati eseguiti dalla ditta Michele Continiello di Monteverde in provincia di Avellino, sotto la supervisione della Sovrintendenza alle Antichità. La benedizione dell’organo avverrà il 2 maggio all’interno del programma dei festeggiamenti in onore della Beata Vergine del Rosario di Pompei.
Lo stesso giorno ci sarà un concerto d’organo diretto dal professor Michelangelo Martino. Sarà il Vescovo della Diocesi Lucera-Troia, Mons. Domenico Cornacchia, a celebrare una solenne Santa Messa, con l’accompagnamento proprio dell’organo restaurato. Il finanziamento giungerà dal contributo volontario dei fedeli, che sono stati opportunamente sensibilizzati dal rettore della chiesa, don Luigi Di Condio. Dunque, prosegue il programma di restauro delle opere d’arte di questa chiesa, che, tra l’altro, contiene un patrimonio di affreschi di notevole valenza, parte del quale è stato già riportato alle condizioni originarie nei mesi scorsi. Don Luigi ha affermato che il suo impegno è rivolto al recupero di tutte le opere presenti, che sono elementi di integrazione qualificante dello schema architettonico del tempio.