Qui, a Lucera, non si può fare turismo, che resta ancora una chimera: sbotta così l’assessore comunale al turismo, Giacomo Capobianco, il quale non ci sta a guardare senza produrre risultati ed esige che gli impegni programmatici vengano rispettati. La presa di posizione è contenuta in un documento che l’amministratore lucerino ha diffuso e inoltrato per conoscenza al Sindaco Pasquale Dotoli. Dice Capobianco: Sono grato al Sindaco di avermi confermato la fiducia, ma vorrei rispondere con i fatti a questa chiamata, attraverso la individuazione di misure che diano compiutezza al nostro operato”. Motivo di tale insoddisfazione? Lo troviamo nello stesso documento, laddove l’assessore afferma che non viene dato seguito ai deliberati di Giunta da parte degli apparati tecnici comunali. Testualmente: “Gli atti di indirizzo nei confronti dell’attività gestionale del dirigente del settore, per incanalarne le attività verso gli obiettivi fissati nel programma politico-amministrativo dell’attuale Amministrazione, sono contenuti nella delibera della Giunta Comunale n.200 del 2 settembre 2011, a dimostrazione che la mia parte è stata esaustiva. Posso anche condividere che la macchina gestionale è deficitaria di personale e le casse non sono fiorenti, questo però non significa che debba fermarsi l’attività e che tutto cada nel silenzio o solo lamentandosi.”
Giacomo Capobianco è un imprenditore prestato alla politica e anzi al turismo, visto che svolge una attività che ha a che fare proprio con l’accoglienza turistica e la valorizzazione di quelle risorse locali che non sono mai sufficientemente decollate. Difatti orgogliosamente afferma ancora:” Io sono un imprenditore e sono abituato a risolvere le situazioni fattivamente, non vorrei essere assimilato ad un nullafacente o a un teorico, perché ognuno deve prendersi e rispondere delle proprie responsabilità”. Insomma, un amministratore che vuole lavorare sodo e che evidentemente non trova spazio adeguato per farlo. Responsabilità di chi? Della tecnostruttura comunale? Dei collaboratori di Giunta? Va ricordato che per lo stesso motivo qualche mese fa l’assessore Silvio Di Pasqua fu costretto a dimettersi perché impossibilitato ad operare concretamente e seriamente. Il rischio è che ci sia un effetto a cascata, col disimpegno di altri.


