Sono dei bugiardi, dei millantatori! Chi sono? Semplice. Sono i nostri amministratori regionali, i quali, in nome della presunta sinistra riformatrice e della solidarietà, stanno smantellando la sanità pugliese, colpendo proprio i presidi che versano in aree sociali più deboli. Ora è giunto il turno dell’ospedale di Lucera, che è costato lacrime e sangue alle nostre popolazioni 50 anni fa, quando si dovettero spremere persino i bilanci comunali per realizzare una presenza ospedaliera che in qualche maniera desse sicurezza e dignità alle nostre popolazioni. In particolare, vennero messe sotto stress le finanze comunali lucerine (Il buon Peppino Papa dovrebbe essere ancora tra noi per dare la sua testimonianza in qualità di Sindaco dell’epoca!) per realizzare un nosocomio degno di tale nome, col concorso e con la splendida collaborazione dei medici fondatori, quali Luigi Imperati Antonio, Centore, Antonio Calvano, Matteo Rossetti, Armando Ianigro, Lucio Tozzi, Nino D’Ariano, Gaio Cesarini, Domenico Masciocco ed altri. Non si capisce perché debbano essere sempre la fasce più deboli a pagare il conto di quella disamministrazione di cui sono responsabili solo i vertici aziendali. Gli sprechi della sanità sono allignati altrove, come tante inchieste giudiziarie fanno tranquillamente supporre. I lauti compensi dei dirigenti dove li mettiamo?
Noi qualche mese fa lo dicemmo, precisamente in occasione della chiusura dell’oncologia: diffidate delle assicurazioni formali dei responsabili provinciali e del presidente della commissione regionale della sanità (foggiano), i quali fanno i politici e in tale veste ci raccontano frottole. E così è stato.E’ venuto personalmente a Foggia l’assessore regionale Tommaso Fiore a darci il ferale annuncio della chiusura dell’ospedale, rifilandoci una serie di termini incomprensibili per dirci che saranno in qualche maniera assicurati gli interventi di primo soccorso. Chiacchiere e solo chiacchiere. Questi signori che vorrebbero salvare la sanità dovrebbero vergognarsi per le promesse fatte in campagna elettorale, quando il governatore Nichi Vendola fece propaganda contro il suo predecessore ed ex ministro Raffaele e Fitto, reo di voler chiudere alcuni ospedali. Vendola si scagliò contro Fitto in modo impietoso e facendo demagogia vinse le elezioni. E gli impegni trovavano collocazione nel programma elettorale, che di per sé vincola politicamente ( e moralmente) coloro che lo sottoscrivono! Ci hanno presi in giro. Vorremmo in questa circostanza che Antonio Tutolo ( che si fa carico di tante battaglie), che lo ha fatto votare, gli ricordasse che è un insolvente e che deve dar conto agli elettori di questo voltafaccia. E non dovrebbe venirci a dire che è l’emergenza a giustificare questi tagli. Perché questo lo si sapeva anche prima e che è stata la cattiva gestione della regione ad aggravare le cose, senza che sia stato opposto alcun margine.
Lo ripetiamo sino alla noia e per coloro che nel 1967 erano ragazzi: stiamo rivivendo la stessa storia della soppressione de servizio ferroviario. Anche allora tutti smentivano per tenerci buoni, buoni, benché le proteste avessero raggiunto punte di dimostrazioni contro notevoli, quasi da occupazione dei binari. Attenzione anche per il Tribunale, poiché sinora sono passate parole rassicuranti di nessun valore. Il nostro presidio giudiziario – non scordiamocelo – è nel mirino della soppressione per confluire in quello foggiano. D’accordo, sinora sono stati fatti alcuni passi nella direzione giusta, ma sono passi politicamente ininfluenti, specie ora che è cambiata aria al Governo centrale, dove ci sono i professori con la matita blu. Facciamo gli scongiuri, ma vedrete che il Tribunale di Lucera sarà al primo posto in lista, pronto per finire a portata di accetta.
a.d.m.


