Per piacere, lasciate vacante definitivamente quella casella! Quale? Quella del capogruppo consiliare, che sembra rappresenti una vera iattura per il PDL lucerino, che non riesce ad esprimere una figura in grado di ricoprire tale ruolo, nonostante siano trascorsi tre anni circa dall’insediamento dell’Amministrazione Dotoli. Anche Michele Barisciani si è tirato indietro, allungando la lista di quelli che si sono già resi indisponibili. Noi, da qui, sull’argomento ci siamo espressi ripetutamente sull’importanza di tale ruolo, per cui non sembra il caso di ritornarci per non tediare i lettori. La verità vera è che il PDL non ha una figura politicamente capace di fare il coordinatore del gruppo consigliare, ruolo che presuppone un grande carisma (si, proprio carisma!) personale e professionale e un retroterra di esperienza politica di tutto rispetto. Tutti quelli che sinora sono stati indicati – diciamolo a chiare lettere tanto per essere compresi – saranno magari delle brave persone, ma difettano sul piano della competenza politica. Per completare l’analisi, va pure detto che non vi é neppure il gruppo consigliare, per cui non si vede quale coordinamento porrebbe essere esplicitato concretamente! Ormai si sa. Nel PDL ognuno va per proprio conto, immaginando di rappresentare arbitrariamente un partito ad personan. E non si vede neppure quale collegamento poter effettuare con la segreteria politica del partito, se ancora non vi è un direttivo degno di tale nome e se la nuova segreteria provinciale non ha ancora risolto uno dei tanti problemi organizzativi esistenti, nonostante il solenne impegno di Franco Landella, fresco coordinatore provinciale.
Come detto altre volte, in questo quadro desolante il più esposto è proprio il Sindaco Pasquale Dotoli, il quale è costretto a fare un duro lavoro di tamponamento e ricucitura, facendo passare in secondo ordine anche i risultati conseguiti sul piano operativo, che pure ci sono, anche se tanti si bendano gli occhi per non vederli per ragioni tattiche. Non si capisce, inoltre, perché questi signori capigruppo per un giorno non rinuncino nel momento in cui viene loro proposto di interpretare il ruolo di rappresentare il partito in seno al Consiglio Comunale. Si farebbe prima a rinunciare, anziché perdere tempo ad accettare e, poi, a fare marcia indietro, con delle motivazioni molte volte incomprensibili, per non dire ridicole. Non è che questi signori scendano da Marte, nel senso che già alla designazione hanno dinanzi a sé un quadro chiaro e sufficiente della condizione del partito. Motivazioni ridicole quando si afferma che nel partito mancano le regole, che vengono da tutte invocate, purché siano sempre gli altri a rispettarle.
Ma, quali sono queste regole? Bisognerebbe precisarle, perché ciascuno se le immagina a proprio uso e consumo, magari per nascondere pretese di carattere personale. Le regole non scendono dal cielo. Esse sono bene individuate e scritte, per cui bisogna solo avere la voglia di rispettarle nell’interesse della propria formazione politica. L’altra verità è che questi capigruppo non avvertono il senso di appartenenza al partito stesso, per cui possono fare e dire tutto quello che vogliono, anche le sciocchezze. Un invito al PDL. Si organizzi in tempo prima che sia troppo tardi. Non è possibile amministrare la città con gente che - parole di Dotoli – pensano di stare in un condominio, dove la regola quasi sempre è litigare. Il guaio è che il condominio siamo noi, che ci aspetteremmo senso di responsabilità e di condivisione dei programmi elettorali, mentre, invece, siamo costretti ad assistere a teatrini francamente deludenti, anzi mortificanti per le sorti della città. Chissà se questi signori recalcitranti ogni tanto hanno qualche mezz’ora a disposizione per farsi un salutare esame di coscienza!
a.d.m.


