Tutto concorre a dire che il Sindaco Pasquale Dotoli è ancora senza maggioranza. Non solo lo fa supporre il comunicato stampa diffuso dal PDL provinciale, ma anche le dichiarazioni di alcuni consiglieri comunali dello stesso partito, i quali ritengono che solo fatti straordinari, al momento non ipotizzabili, potrebbero imprimere alla situazione una svolta diversa. Il fatto che sia stata rimessa in sella la vecchia Giunta non fa che aumentare le perplessità circa la bontà di una operazione che ha ripristinato l’aspetto formale dell’Esecutivo, ma non ha ampliato lo spazio operativo, cosa che era indispensabile per una ripartenza in grande stile, come viene richiesto dai problemi della città. In verità, un pò tutti si aspettavano che le dimissioni del primo cittadino avrebbero dovuto provocare una scossa in seno al PDL e determinare convergenze finalmente durature e senza riserve. Quelle di Dotoli erano sembrate dimissioni destinate a determinare un atteggiamento finalmente risolutivo verso quel definitivo decollo veramente politicamente dignitoso. Invece, è accaduto il contrario, nel senso che Dotoli si è rimesso in sella, ma senza quella base di consensi all’interno del suo partito in grado di assicurargli fedeltà e soprattutto consistenza numerica maggioritaria. Insomma, siamo al punto di partenza.
Anzi, aver riproposto gli stessi assessori suona in qualche maniera una sorta di sfida verso coloro che sono i più recalcitranti, proiettati nella dimensione di un totale rinnovamento di uomini all’interno della Giunta, un rinnovamento che finalmente doveva passare anche attraverso quella professionalità tante volte sbandierata, ma forse mai realizzata in pieno. Si dice che questi uomini di cui si è circondato Dotoli facciano parte della squadra dei cosiddetti poteri forti. Si tratterebbe, cioè, di figure che condizionerebbero il primo cittadino, non sappiamo in base a quali presupposti, per cui andavano riconfermati senza alcuna esitazione. Il discorso dei poteri forti probabilmente è eccessivo e, comunque, non proprio convincente, dato che non si comprende come un Sindaco a Lucera possa essere imbrigliato da un manipolo di politici che, per quanti influenti, riescano a fare il bello e cattivo tempo. Ma, ammesso che così sia, quale risultato avrebbe conseguito Dotoli? Se non ha la maggioranza dei suoi consiglieri a che gli servono i poteri forti?
In Consiglio Comunale i poteri forti sono quelli che, votando, determinano le maggioranze! E, poi, perché non dare spazio a qualcun altro, posto che è possibile dilatare i numeri in Giunta, cosa che è stata già fatta? E perché non definire subito i contorni della Giunta, anziché lasciare una situazione continuamente in fibrillazione e, comunque, infruttuosa? Tanti gli interrogativi. Dotoli aveva promesso che il tutto sarebbe stato chiarito nel corso di una conferenza stampa. E’ vero che sono sopraggiunte le questioni dell’ospedale, ma è pur vero che non occorreva gran che per organizzare un incontro con i rappresentanti della stampa. La sensazione è che si continui a gestire la cosa pubblica come se fosse una questione privata o di condominio, privando la città di una doverosa informativa, che fa parte della stessa vita democratica. A questo punto, la ex maggioranza non può ancora rifugiarsi nel silenzio, per cui ha l’obbligo morale e politico di dire se ha i numeri per andare avanti e meno. Non si tratta di mera curiosità, ma di una risposta obbligata in termine politici, perché da essa dipende il futuro immediato della città. E vi pare poco, signori eletti nel PDL!
a.d.m.


