Non sono stati risolti i contrasti nell’ambito della maggioranza di centro destra. Lo si intuisce dal fatto che il Sindaco Pasquale Dotoli è riuscito solo a rinominare i sei assessori della Giunta uscente, riservandosi di completare l’organigramma. Sembrava dovesse accadere il finimondo ed, invece, tutto è tornato all’acqua di rose. Non v’è dubbio che la decisione di Dotoli di sottoscrivere le cose incomplete non agevola la soluzione dei contrasti, che rispunteranno – lo vedrete! – molto presto. IL primo cittadino tutto fa fuorché praticare quella discontinuità di cui si è fatto tante volte paladino. A questo punto, le sue dimissione (quelle ultime) e l’azzeramento della Giunta non sono servite a nulla, per cui tanto valeva lasciare le cose come stavano. Si è detto che il provvedimento mira a dare un segnale all’esterno, nella consapevolezza che ulteriori ritardi avrebbero danneggiato ancora di più l’immagine di questa maggioranza e in primis dell’Amministrazione. Pia illusione. Utilizzare qualche altro giorno e presentarsi con una squadra compatta, forse anche rinnovata non sarebbe stata la fine del mondo, tenuto conto del tempo sinora perso per tamponare le varie situazioni di dissidio. Il comunicato ufficiale della riconferma dei sei assessori ( Tommaso Iatesta, Mario Alfonso Follieri, Giacomo Capobianco, Andrea Bernardi, Lello Di Ianni e Costanza Di Sieno) non indica i criteri di valutazione, per cui si deve pensare che è prevalsa l’opinione di non scardinare il precedente assetto per non avere ulteriori guai. Speriamo che qualcuno lo faccia e che interrompa un paradossale silenzio stampa.
Il fatto che si debbano riempire altre caselle (sette, otto, nove, dieci? Chissà!) preclude ad altri momenti di tensione. La cosa più grave è che non si riesce a trovare un punto di incontro sul tema della coesione politica, che dovrebbe fare da apripista a quello della fase di programma, sia pure limitata al resto della legislatura. Il PDL teme il naufragio in caso di elezioni anticipate, ma dimentica che andare per le lunghe potrebbe portare a risultati ancor più deprimenti. Ci aspettavano una svolta significativa che potesse finalmente portarci alle nuove elezioni a scadenza senza ulteriori sussulti. Invece, è prevalsa la vecchia logica di premiare tutti per non accontentare nessuno, una logica certamente di poltrone perché qui di interesse collettivi vi sono poche tracce. Dotoli sarà ancora sotto ricatto e questa volta il pugnale dei suoi avversari interni sarà più appuntito e farà più male, dato che non sarà possibile immaginare altre dimissioni in replica per non finire nel ridicolo. Ci auguriamo sinceramente di essere smentiti e che qualcuno faccia una operazione di ravvedimento nell’interesse della città. E’è quello che a noi e alla cittadini interessa.
a.d.m.


