E’ davvero una pennellata di stile, di equilibrio politico e di buon senso quella che ha dato smalto all’intervista rilasciata dal senatore Costantino Dell’Osso a Lello Vecchiarino della “Gazzetta”. Il lettore forse si aspettava un Dell’Osso zeppo di rancore, grato per l’occasione offertagli dall’interlocutore per dirne quattro al Sindaco Pasquale Dotoli, il quale di fatto l’ha estromesso dalla vita politica, disattendendo anche gli impegni elettorali. Avrebbe potuto elencare le tante situazioni di sofferenza per concludere all’insegna del “l’avevo detto che sarebbe finita così”! Invece, lo scorrere dell’intervista è stato tranquillo ed ha dimostrato che Dell’Osso è più preoccupato degli interessi della città che di quelli personali. Del resto, il suo corposo e gratificante trascorso politico, amministrativo e professionale gli consente di guardare le cose con distacco, per cui non può essere minimamente sospettato di aspirare ad incarichi per soddisfare ulteriori ambizioni personali. Si capisce dalle sue risposte a Vecchiarino che il suo ingresso in Giunta (confermato) mira a dare un contributo operativo all’Amministrazione, nella speranza che questi ultimi due anni ancora disponibili servano a risolvere alcuni importanti problemi cittadini. Parliamoci chiaro: a Costantino, come lo chiamano i lucerini, sarebbe convenuto stare alla finestra e godersi la fine di coloro che hanno frapposto mille ostacoli per non vederlo nelle posizioni che gli competono a Palazzo Mozzagrugno e forse costretto Dotoli a firmare provvedimenti che non condivideva, come quello più eclatante della revoca della nomina a direttore generale. Dotoli sapeva e sa troppo bene che Dell’Osso può solo rappresentare una risorsa per la città (del resto, frase da lui coniata prima e dopo la campagna elettorale), per cui c’è da sospettare che le situazioni di sofferenza che si sono venute a determinare le abbia in qualche maniera subite.
E che non si può prescindere dal contributo di Dell’Osso è dimostrato dal fatto che, quando la città chiama, egli è sempre in prima fila proteggerla, come nel caso della difesa del Tribunale e dell’ospedale. Ovviamente, l’ingresso in Giunta del senatore e dei suoi due fedelissimi consiglieri comunali in maggioranza (Michele Miano e Gabriele Dell’Osso) non rappresenta di per sé un fatto taumaturgico in grado di risolvere tutte le questioni controverse e polemiche sul tappeto. Sarebbe troppo semplice. Certo, è un fatto che consolida alcune posizioni, ma, parliamoci chiaro, non risolve i problemi alla radice. Ma, per verificare tutto ciò ci sarà tempo. Al momento, è importante ricompattare le file e dare una scossa all’azione amministrativa. Tutto questo non ci interessa per la simpatia che si può avere o meno per la maggioranza (all’interno della quale abbiamo diversi amici!) , ma solo per vedere risollevata la città, sia pure in uno spazio temporale che non consente di fare grandi cose.
Il Sindaco Pasquale Dotoli scommette spesso sul PUG ( il vecchio piano regolatore), perché sa che sarebbe un grosso risultato portarlo al traguardo, dopo decenni di attesa ( il vecchio risale al 1973!). E sarebbe anche una cambiale pagata, perché proprio su questo importante strumento urbanistico il centro destra ha impostato gran parte della campagna elettorale per quanto concerne l’aspetto programmatico. Il modo tranquillo e pacifico con cui Dell’Osso si appresta ad entrare in Giunta dovrebbe consigliare altri ad assumere finalmente posizioni responsabili, mettendo da parte beghe e risentimenti personali che alla città non servono, che anzi da essi viene depredata ogni giorno. Spesso in questo pezzo abbiano citato il termine città, per far intendere che è solo la prospettiva di un suo risveglio e riscatto che ci interessa. Il resto è materiale da macero!
a.d.m.
Nella foto: il senatore Costantino Dell’Osso con il prof. Leonardo De Luca, già indimenticato direttore del museo civico “Fiorelli”
