Le regole ci vogliono, ma vanno rispettate. Chi ha fatto questa affermazione? Non uno qualsiasi. E’stato lo stesso coordinatore provinciale del PDL, Franco Landella, a prendere posizione proprio dinanzi al “caso Lucera” che rischiava ( e rischia) di andare in deflagrazione. Da quella affermazione nulla è cambiato. Gli uomini del PDL continuano a fare capricci, ad accapigliarsi e a comportarsi da liberi professionisti della politica, mettendo in difficoltà il partito e soprattutto determinando motivi di intralcio alla attività amministrativa. E nemmeno ora che all’intervento della Giunta c’è il vice coordinatore provinciale, Fabio Valerio, si riesce a trovare un salutare momento di serenità. Tutti alzano la voce, tutti intrigano, tutti parlano, tutti pensano di essere i salvatori della patria. Landella disse anche che chi non ci stava avrebbe fatto bene a cambiare aria. Non è successo nulla. Anche l’operazione dell’Osso è stata presa a pretesto per fare della inutile polemica, dimenticando che il senatore è il solo che, per esperienza e professionalità, è in grado di dare punti a questi dilettanti della politica. Dunque, anche la presa di posizione di Landella è stata disattesa. Modestamente noi dicevamo le stesse cose molto tempo prima di lui, anzi dicevamo di più.
Dicevamo che coloro che non si allineano alla linea politica del partito devono essere espulsi, cacciati, detta in maniera più rozza, dopo aver espletato tutti i riti inutili di deferimento ai probiviri. O costringere bonariamente questi signori a cambiare aria, a spostarsi su altre sponde o, meglio, a ritirarsi a vita privata. Il nostro discorso sembrava particolarmente duro, ma era il solo che poteva costringere questi signori dalla rissa facile a prendere una posizione definitiva. Si è voluta scegliere la strada del buonismo a tutti i costi e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Questo – il PDL – non è un partito. E’ un gruppo di gente ubriaca di idee politicamente farneticanti, che non portano da nessuna parte. Gli analisti della politica cercano, si sforzano, di volta in volta, di comprendere le ragioni vere che inducono questi dissidenti a mettersi sempre di traverso, senza riuscire a ricavare il classico ragno dal buco. E’ strano il destino di questa Amministrazione.
Sin dalla sua nascita è stata messa in croce dagli stesso uomini che la sostengono, senza però mai cadere. E’ una storia che si ripete da tre anni, durante i quali per ben tre volte (se ricordiamo bene) il Sindaco Dotoli si è visto costretto a dimettersi e a mettere tutti dinanzi alle proprie responsabilità. Non è servito a nulla. Qui siamo punto e a capo. La fortuna, forse, è di avere una opposizione numericamente insufficiente per firmare un documento di sfiducia e far sciogliere il Consiglio Comunale. C’è stato qualche tentativo, ma cinque/sei firme non bastano, Dunque, nonostante tutto, questi signori riluttanti non hanno neppure il coraggio di mettere una firma di dissenso. Lo facessero, almeno potremo chiudere una pagina di storia amministrativa e politica vergognosa. Landella, se ci sei batti un colpo!
a.d.m.


