Nell’occasione della commemorazione dei nostri cari Defunti del 2 novembre, ogni anno è tradizione preparare nella nostre case “i ciccekutte”. Questa usanza è comune a molti paesi del bacino del mediterraneo ed è conosciuta qui da noi come la ricetta“grano dei morti”. Questa tradizione antichissima, secondo alcuni risale alla cultura araba e secondo altri a quella greca come dessert. Gli ingredienti utilizzati per la maggior parte delle ricette conosciute sono: il grano tenero del tipo bianchetto (a carùsell), il vincotto o miele (u vinekutte o méle),il melograno(u granate), il cioccolato fondente a dadini , le noci tritate e un pizzico di cannella. Come ogni buona tradizione,ad ogni ingrediente è associato un significato ben preciso. Il grano come elemento essenziale della vita, rappresenta la rinascita,il seme nel terreno diventa spiga , così come ogni uomo soggetto alla morte, dalla sua tomba rinascerà a nuova vita (primizia è stata la resurrezione di N.S. Gesù Cristo). Il melograno e il cioccolato sono i simboli della felicità e dell’abbondanza. Il vincotto richiama la compagnia e l’amicizia. La preparazione dei “ciccekutte”, nei nostri ricordi infantili è stato un evento sempre molto atteso. Certo, oggi i dolci rientrano nel mènage alimentare quotidiano della nostra tavola a differenza di prima ,dove per un gelato o per un dolce si doveva aspettare le varie feste o ricorrenze . Ricordo ancora mia madre, quando dopo aver preparato tutto l’occorrente sulla tavola, come un vero e proprio rito,procedeva a mischiare il grano con il vincotto, aggiungendo sapientemente la cioccolata con le noci e la cannella, sempre pronta a richiamarci, se qualche nostro dito, furtivamente leccava qualche goccia di vincotto o trafugava qualche pezzettino di cioccolato ...statt fermè...quanne fenesc …ti denk a cucchiarella. Quanti ricordi belli riaffiorano per quei sapori ormai quasi perduti… anche perchè oggi le dita finiscono molte volte ….nel barattolo della Nutella!!!!
Giuseppe AUFIERO




