Dice il Sindaco di Pietra Montecorvino Rino Lamarucciola:” E’ avvilente che la stragrande maggioranza dei consiglieri provinciali e regionali e la quasi totalità dei parlamentari espressione della Capitanata non stiano sostenendo questa battaglia sacrosanta”. Parole opportune, sante, oseremmo dire, quelle del primo cittadino , parole che sono state anche richiamate dal segretario cittadino del Pd, Fabrizio Abate, nel corso del suo intervento pubblico. Si, come dice Abate, la colpa è anche nostra, posto che quando andiamo a votare facciamo il tifo per gente che non ci rappresenta e non ci rappresenterà, non solo perché inadeguata al ruolo per il quale si candida, ma anche perché il suo raggio di azione politico non va al di là del proprio naso. Sono dei mediocri, che nella mediocrità hanno fatto purtroppo la loro fortuna elettorale. A nostre spese. E’ semplicemente utopistico pensare che queste persone abbiano la stoffa e il coraggio di schierarsi a favore dell’ospedale, preoccupato come sono di disturbare il manovratore della casa madre! Non solo. Anche quelli della minoranza regionale non si fanno sentire, dimenticando che, pure loro, hanno fatto le passerelle a Lucera e nel Subappennino per strappare un po’ di voti e guadagnarsi un seggio con la falsa promessa di dedicarsi ai problemi del territorio con alto senso del servizio. Tutti bugiardi! Quando si ripresenteranno dalle nostre parti – perché si ripresenteranno ! –dobbiamo prenderli a calci nel……., insomma a pedate e rispedirli a casa propria. E noi dovremmo incominciare finalmente a saper votare, cioè a puntare su quegli uomini – anche al di là del colore politico – che possano davvero rappresentarci nei momenti di difficoltà. E non, come facciamo, a distruggere quelli che si sono distinti, solo perché hanno il torto di militare per diverso tempo nella politica! Quest’ultima deve guardare i meriti e non le scadenze, come se fosse una cambiale! Insomma, ci siamo capiti.
Chissà perché bisogna sempre iniziare dalle nostre parti quando si deve tagliare o contenere i costi! Quasi che da noi sovrabbondino il benessere, le opere e i servizi pubblici! Ci sono gli sprechi. E’ vero, ma ci sono anche negli altri ospedali, a cominciare da quello foggiano che macina costi e perdite colossali, non sempre giustificati e accompagnati dalla qualità dell’assistenza. Si possono fare risparmi con una efficiente organizzazione (che non c’è) e affidando la gestione a persone che non devono dare conto alla politica. Un esempio. L’ASL di Salerno, una tra le più disastrate d’Italia, oggi è tornata in equilibrio. Una azienda che solo un anno fa perdeva 22 milioni di euro al mese, 740 mila euro al giorno e che dal 1° gennaio 2009 al 31 marzo 2011, in 27 mesi, aveva perso l’incredibile cifra di 608 milioni di euro ( un valore pari all’IMU di alcune regioni italiane messe assieme o al valore di 10 ospedali di medie dimensioni). Oggi senza chiudere nulla, senza tagli lineari ma con un bravo commissario, è in equilibrio, portando un “risparmio” di denaro pubblico, meglio un mancato spreco, di oltre 165 milioni di euro. Non si è trattato di un miracolo, ma di una storia di ordinaria straordinarietà. Si è scelto di puntare sulla responsabilizzazione del personale, sulla trasparenza delle procedure, sul rispetto della legalità. Nulla di strano, nulla di nuovo, solo l’utilizzo di semplici ma efficaci strumenti.
Perché non deve essere possibile anche da noi fare questo lavoro di alleggerimento dei costi? Perché non deve essere possibile valutare le singole situazioni, anziché affidarsi ai padrini politici del luogo, i quali ignorano i problemi degli altri, visto che hanno lo sguardo corto e la memoria debole? Che significa fare i tagli lineari? A parte il fatto che far morire l’ospedale lucerino non è un taglio lineare, ma un colpo di accetta vero e proprio, che solo a pensarlo e pronunciarlo grida vendetta! Conclusione. Bene stanno facendo le Amministrazioni comunali e i partiti a mantenere un profilo di compattezza, lasciando da parte per il momento tutte le ragioni di divisione e le stupide polemiche. Non sappiamo come andrà a finire. Noi –come sanno gli amici che ci seguono in questo spazio – siamo pessimisti, perché la storia ci fa stare in questa posizione, come del resto i fatti legati alla vicenda ospedale stanno dimostrando. Cosa dicevano qualche mese fa quelli della pluriindagata sanità regionale? State tranquilli. Invece, poi è nuovamente e immotivatamente scattato l’allarme, che suona come una presa in giro. Però, sino all’ultimo non dobbiamo darla vinta!
a.d.m.


