Nelle varie interviste concesse dal presidente dell’Ordine Forense,l'avvocato Giuseppe Agnusdei, è tornato di attualità il rischio di soppressione del Tribunale di Lucera, che da decenni viaggia col fiatone sul collo di una possibile morte prematura. Questo perché l’orientamento, ribadito nell’ultima manovra, prevede di tenere in vita soltanto i presidi giudiziari dei capoluoghi, nei quali dovrebbero confluire quelli di periferia, i cosiddetti subprovinciali. Nulla è stato deciso, beninteso, dato che è stato delegato il Governo a fare una specie di censimento dei Tribunali di provincia e di eliminare eventualmente quelli che per limitata ampiezza di territorio o per modesto deflusso di vertenze dovessero rilevarsi troppo costosi. Lucera, dunque, non essendo capoluogo, va a finire nella fascia di quelli da tenere sotto osservazione e, quindi, potenzialmente a rischio chiusura. In proposito, l’avvocato Agnusdei si è mantenuto molto cauto, anche se non ha nascosto il pericolo esistente nella stessa legge. Però, ha aggiunto che, per estensione del distretto giudiziario (32 Comuni) e per “fatturato,” il Tribunale lucerino dovrebbe salvarsi, se si pensa anche che tra quelli non di capoluogo si trova al terzo posto nella classifica nazionale. Naturalmente, il presidente dell’Ordine non ha mancato di dire che bisogna tenere sempre alta la guardia, anche attraverso la mobilitazione di quelle istituzioni locali e di quei riferimenti importanti della politica locale capaci di sostenere le nostre rivendicazioni.
L’avvocato Agnusdei ha riaperto una vecchia ferita. Della soppressione del Tribunale lucerino ormai si parla da decenni. Il pericolo è stato sempre sventato, anche perché il suo mantenimento era presidiato dai parlamentari del collegio senatoriale lucerino, che nel corso degli anni si sono battuti nella sede romana per scongiurare ogni pericolo già dalle prime battute. Ricordiamo il grande contributo in proposito dato dai senatori Alfonso De Giovine, Mario e Luigi Follieri, Severino Fallucchi e Costantino Dell’Osso, incalzati nelle varie occasioni da quel ciclone dell’avvocato Mario Prignano e successivamente dal figlio Marcello, entrambi a capo dell’Ordine degli Avvocati. Proprio quest’ultimo, durante il suo mandato, ebbe modo di affermare, in altra analoga circostanza a rischio, che fu proprio Dell’Osso, come Sottosegretario agli Interni, ad adoperarsi in sede ministeriale perché Il Tribunale di Lucera fosse tenuto fuori dalla lista dei condannati a morte.
Ora, diciamolo, la mancanza di rappresentanze parlamentari del circondario, se non proprio di Lucera, non ci agevola in questo percorso di difesa, perché coloro che ora ci rappresentano in Parlamento sono molto lontani dai problemi del nostro territorio, come si è potuto verificar anche per altre questioni. Comunque, l’avvocato Agnusdei ha fatto ugualmente un richiamo ad una mobilitazione generale, che speriamo arrivi in anticipo rispetto alle decisioni che saranno adottate a livello centrale. E’ evidente che non si vuole provocare alcun tipo allarmismo, ma è bene anticipare gli eventi, seguendoli passo dopo passo . Prima che possa essere troppo tardi.
Antonio Di Muro