Chiudi

GROTTA PAGLICCI: UN PATRIMONIO DELL'UMANITA' ANCORA A RISCHIO CROLLO INTERVISTA AL DIRETTORE ENZO PAZIENZA

 

RIGNANO GARGANICO (FG) Dopo la presentazione nei giorni scorsi di un film-documentario a Siena realizzato dalla Unicity di Roma per conto del Parco Nazionale del Gargano e in collaborazione con l'Ateneo senese, che da un quarantennio si occupa dei lavori nel sito paleolitico di Grotta Paglicci, l'antro preistorico torna alla ribalta. Sul giacimento si è scritto di tutto e di più ed è studiato in tutto il mondo. Tuttavia, in pochi sanno che le ricerche sono ferme da diversi anni e che la stessa grotta rischia di crollare da un momento all'altro, mentre le Istituzioni fanno finta di non sentire.

 

 

 

Ottimo l'intervento pubblicistico e pubblicitario del Parco del Gargano e del commissario Stefano Pecorella, ma non basta, ora si deve intervenire per evitare la sciagura e permettere ai ricercatori di Siena e alla Soprintendenza Archeologica della Puglia di continuare gli scavi nel massimo della sicurezza. Allo stesso modo si attende ancora l'apertura del Museo Archeologico a Rignano Garganico, ultimato da anni ma mai inaugurato per una serie infinita ed incredibile di mancanze della politica e della burocrazia. Su questi e su altri argomenti ne parliamo con Enzo Pazienza, presidente del Centro Studi Paglicci, che da anni si occupa di valorizzare il giacimento paleolitico più importante d'Europa e tra i più importanti al mondo.

 

L'intervista è stata curata da Andrea Grana del Gruppo Argod di San Nicandro Garganico, altra realtà associativa che da qualche anno ha fatto capolino sul territorio garganico, denunciando in lungo e in largo soprusi e mancanze in campo archeologico, ambientale, architettonico e culturale in generale.

Perché è considerato uno dei siti archeologici di età Paleolitica più importanti del Vecchio Continente?

E' nota agli studiosi perché, per migliaia e migliaia di anni, gruppi preneandertaliani prima (fra 250 e 130mila anni fa) e antichi sapiens poi (fra 36 e11mila anni fa) hanno occupato la grotta ripetutamente, lasciando le tracce delle loro attività: strumenti di selce e d'osso, resti di pasto, evidenze abitative (focolari, aree di accumulo di ossa), ornamenti. Una sequenza straordinaria, lunga millenni, che illustra l’evoluzione tecnologica e culturale di queste antiche popolazioni e insieme le trasformazioni dell’ambiente circostante il sito durante le ultime fasi glaciali. Non solo: la grotta, in un'area di difficile accesso, conserva l'unica testimonianza nota in Italia di pitture parietali paleolitiche, due cavalli e alcune mani risalenti a circa 20mila anni fa. A questo c'è da aggiungere il rinvenimento, a più livelli, di una trentina di pietre e ossa con incisioni artistiche raffiguranti animali e motivi geometrici e di due sepolture di sapiens fra le più antiche rinvenute in Europa.

A.G. : Una grande occasione quella del documentario per mettere in evidenza sia Rignano Garganico, ed il sito di Grotta Paglicci, sia in generale l'intero territorio garganico.

E. P.: Certamente. E' una grande opportunità per riaccendere i riflettori sul nostro territorio. Infatti la presenza fisica di rappresentanti del Gargano in un convegno di portata nazionale, e in una città di grande prestigio storico – culturale come Siena, è fondamentale.

A.G.: Parliamo di un argomento spinoso, e che sta a cuore a tutti coloro che amano il Gargano: il pericolo crollo di alcune aree esterne di Grotta Paglicci. Com'è la situazione?

E .P.: La situazione è quella che ormai conoscono in molti. Quasi tutta l’area esterna della grotta è a rischio crollo.

A.G.: Degli eventuali crolli, cosa comporterebbero?

E.P.: "Beh innanzi tutto sarebbe pericoloso sia per gli stessi archeologi nel momento in cui ricominceranno, spero, le ricerche in loco, sia per eventuali passanti occasionali che potrebbero aggirarsi intorno alla cavità. Nonostante infatti la zona sia di proprietà privata, si tratta di un’area aperta, per cui capita non di rado che qualcuno si faccia un giro in quella zona. Naturalmente il sito stesso è a rischio. Non sappiamo di che portata potrebbero essere i crolli e se possono creare dei danni anche all'ambiente interno della grotta. In questo caso i danni sarebbero irreversibili e archeologicamente incalcolabili."

A.G.: A cosa è dovuto il pericolo crollo?

E.P.: Beh non c'è una sola motivazione. E sicuramente una serie di concause che ha portato alla situazione odierna. Il motivo principale è dovuto alla natura del terreno. Essendo fortemente carsico è particolarmente esposto ad erosione dell'acqua, a causa delle continue intemperie. Inoltre alcune fratture sono state causate dall’attività di un singolare personaggio, un cercatore di tesori del posto, che per le sue ricerche, tra gli anni ' 60' e ' 80', ha utilizzato anche cariche esplosive. In minima parte potrebbe incidere anche l’attività di sbancamento da parte degli archeologi.

A.G.: Insomma, durante l’evento senese ci sarà modo di discutere di tante cose importanti.

E. P.: "Indubbiamente. L’idea del documentario è buona, e l’evento è sicuramente un’occasione importante, ma serve anche continuità. Gli scavi sono fermi ormai da 4 anni. Bisogna assolutamente ricominciare a fare ricerca in loco perché questo apporta ulteriore lustro non solo al sito archeologico e al museo, ma anche a tutto il Gargano.

A.G.: Grazie per la disponibilità.

E.P.: Grazie a voi per l’interessamento. Bisogna parlarne il più possibile. Chi ama il Gargano non può restare impassibile dinanzi a tali situazioni.

(*) Direttore responsabile Garganopress (http://www.garganopress.net)

 

 

 

(**) Gruppo Argod (http://www.argod.it)

 

admin

Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

Lucera / Foggia / Italy

redazione@luceranet.it

Social Counter