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Fausto Coppi e la Dama Bianca ………..………..storia di uno scandalo

Angelo Fausto Coppi nasce a  Castellania (AL) il 15/09/1919 .Il ciclista di Castellania è stata un’autentica leggenda del ciclismo e dello sport italiano. Nel 1945 termina la Seconda Guerra Mondiale e il paese lentamente cerca di tornare ad una vita normale. Fausto Coppi  è reduce dalla prigionia in Africa e, al ritorno in Italia, è voglioso di riprendere l’attività. A dargli una mano è Gino Palumbo, giornalista di professione, che lo aiuta a trovare una bicicletta: Coppi torna a correre con una nuova squadra, la Lazio Ciclismo. In quell’anno conquista la Coppa Salvioli, la Coppa Candelotti, il Circuito degli Assi a Milano, il Circuito di Lugano e il Circuito di Ospedaletti. La “vittoria” più importante, però, arriva nella vita privata, quando a  novembre del 1945 sposa Bruna Ciampolini (si separeranno nel 1954), e dal loro matrimonio nascerà la figlia Marina. Nel 1948 Fausto Coppi vince le Tre Valli Varesine. In quell’occasione fa la conoscenza di Giulia Occhini, che si avvicina al campione per un autografo, proprio per conto del marito. Coppi e la Occhini si iniziano a scrivere lettere, e la cosa durerà per anni. Sarà solamente nel 1953, però, che i due inizieranno una relazione. Coppi e la Occhini iniziano a vedersi, anche in pubblico. Lei è presente durante la premiazione del Campionato del Mondo a Lugano del 1953, vinto proprio dal campione. La storia diventa di dominio pubblico l’anno seguente, quando Fausto Coppi e Giulia Occhini vanno a vivere insieme dopo la fine del Giro d’Italia. Fu proprio in quell’occasione che le viene coniato il soprannome di Dama Bianca, termine inventato da un giornalista francese per via del colore del vestito che la Occhini indossava. Alla scoperta della relazione, i due vengono pubblicamente osteggiati. La coppia finisce sotto processo nel marzo del 1955, nel quale, entrambi, vengono condannati: Coppi a due mesi di carcere, la Occhini a tre. La pena, in seguito, verrà sospesa. I due capiscono che per loro la vita in Italia sarà difficile. La coppia decide così di trasferirsi all’estero; convolano a nozze in Messico (matrimonio non riconosciuto in Italia) e, nel maggio del 1955, a Buenos Aires nasce il figlio Angelo Fausto. Nonostante tutto, Fausto Coppi continuò a correre. Nel 1957 vinse il Trofeo Baracchi, mentre nel 1958 conquistò la Sei giorni di Buenos Aires. Nello stesso anno partecipa per l’ultima volta anche al Giro d’Italia, terminato distante dai primi in classifica. Nel 1959, invece, corre  la Vuelta di Spagna, dove però verrà costretto al ritiro. Sempre in quella stagione, Coppi viene chiamato dal suo ex rivale Gino Bartali, direttore sportivo della San Pellegrino sport, per correre da capitano nella sua squadra. Coppi accetta, annuncia che il 1960 sarà il suo ultimo anno da corridore. Poi la tragedia. A fine 1959, Coppi partecipa con alcuni compagni di squadra a una gara in programma in Burkina Faso. Al ritorno in Italia, lui e il compagno di squadra francese Géminiani sono alle prese con febbre alta. Per entrambi la diagnosi è malaria. Il francese riesce a salvarsi, grazie a una cura tempestiva col chinino. Fausto Coppi, invece, muore il 2 gennaio del 1960, commuovendo l’Italia intera, che seguirà in massa il suo funerale come ai tempi delle sue vittorie. La vedova Giulia Occhini, dopo la morte di Coppi, proseguirà la sua vita lontana dai riflettori. Fino al giorno della tragedia: è il 3 agosto del 1991 quando, in seguito a un incidente stradale davanti a Villa Coppi, la Dama Bianca finisce in coma. In questo stato rimane per quasi un anno e mezzo. Giulia Occhini si spegne all’età di 70 anni, il 6 gennaio 1993.

Giuseppe AUFIERO

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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