Mettiamo le cose al posto giusto, tanto per non cadere nel tranello delle ambiguità. In via preliminare, non ci è piaciuto quel comunicato del Pd di Lucera col quale si tenta di addossare all’attuale Amministrazione ( e al Sindaco in modo particolare) le colpe dell’annunciata soppressione dell’ospedale. Non ci è piaciuto per le seguenti due ragioni essenziali. Non era proprio il caso in questo momento di alzare un altro polverone, mentre di contro sarebbe stato opportuno compattarsi, fare fronte unico a difesa del nosocomio. Così come si è sempre detto, anche da parte del Pd. Per le polemiche c’è sempre tempo e questo non era evidentemente il tempo per farle, perché così si dà il vantaggio agli avversari di poter dire che nel campo avverso non riescono a mettersi d’accordo. Neppure ci è piaciuta quella affermazione secondo cui il Sindaco Dotoli dovrebbe mettersi al traino del comitato di difesa dell’ospedale, mentre riteniamo che debba essere il contrario per un fatto istituzionale elementare, pur riconoscendo che i ragazzi del comitato stesso stanno lavorando molto bene. Altra riflessione. Si dimentica che alla Regione Puglia c’è una Amministrazione di centro sinistra, che è quella che avrebbe dovuto salvare l’ospedale. Difatti, ci aveva provato Raffaele Fitto, allora Governatore, a chiuderlo prima delle elezioni che, poi, lo avrebbero visto soccombere a beneficio di Nichi Vendola.
Fu proprio quest’ultimo a dire in campagna elettorale che non sarebbero stati effettuati i tagli programmati da Fitto in ordine agli ospedali ed è per questo che vinse le elezioni, mentre l’avversario, Fitto appunto, le perse. Dopo la vittoria elettorale, le cose incominciarono a cambiare, sino a giungere allo stato attuale. Diciamo questo per la storia, per la verità. Dunque, inadempiente Vendola e i suoi assessori alla sanità, inadempiente il centro sinistra regionale, inadempienti tutti quelli che sono venuti a prendere voti a Lucera con la promessa di mettersi di traverso nel momento in cui il problema sarebbe venuto a galla. E gli inadempienti sono anche tutti coloro che occupano gli scanni della minoranza. I nomi sono stati più volte indicati sui manifesti e su altro materiale di protesta, per cui non è il caso di citarli ancora. Questi signori, evidentemente, devono rispondere dinanzi agli elettori dei territori interessati nel momento in cui richiederanno il voto. Tornando al tema iniziale, in questo momento tutte le forze politiche, sindacali e quant’altro devono muoversi gomito a gomito, senza creare motivi di contrapposizione che agevolerebbero solo i nostri interlocutori regionali.
In pratica non bisogna trasformare la questione ospedaliera in un tema elettorale, intanto perché le elezioni non sono dietro l’angolo, e, poi, perché la sanità non deve avere colore politico. Se riusciremo a salvare l’ospedale non sarà vincitore solo Dotoli o altri, ma tutti potrebbero riconoscersi in questo risultato, proprio tutti. Le divaricazioni in questo momento particolare rappresentano il peggior nemico per il nosocomio, che, come abbiamo avuto modo di dire in una precedenza corrispondenza, appartiene al patrimonio della città e di tutto il Subappennino. Questo non significa che non si debba fare opera di sollecitazione qualora ci fossero delle lentezze nelle azioni a difesa. Anzi! Però, bisogna mettersi a spronare con un atteggiamento positivo, unitario, di vero incoraggiamento. Così si fa politica seria!
a.d.m.
Ricordiamo che:
Il Sindaco di Lucera,Pasquale Dotoli, Costantino Dell'Osso, vice sindaco della città federiciana e molti amministratori e consiglieri comunali di maggioranza ed opposizione, nella mattinata di ieri si sono simbolicamente incatenati davanti alla sede centrale dell'ASL foggiana per protestare contro il paventato ridimensionamento - chiusura dell'ospedale Lastaria. Sono stati ricevuti dal Direttore Generale dell'Asl, Attilio Manfrini, il quale ha rassicurato gli amministratori in quanto al momento non è stata presa nessuna decisione per chiusura del nosocomio svevo. Il dirigente ha comunque rimarcato come siano in atto studi per adeguarne la struttura alle attuali norme di legge. Per gli amministratori sembra che la decisione di ridimensionare il Lastaria sia solo di natura politica, decisa dal governo di via Capruzzi.


