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Dietro le quinte E’ IL PIANO REGOLATORE CHE TIENE IN VITA L’AMMINISTRAZIONE

 

Detta così l’affermazione sembra incomprensibile, quasi al limite del paradosso. Ci si può chiedere: come farebbe l’approvando nuovo piano regolatore ( il PUG) a dare ossigeno a questa Amministrazione e consentirle, nonostante tutti i guai, a resistere, resistere, a mantenersi in vita? La cosa non è poi così complicata. Ci sono state diverse occasioni che sembravano poter decretare  la fine dell’esperienza Dotoli, occasioni nate all’interno della stessa maggioranza di centro destra, posto che i consiglieri di opposizione da soli non hanno la forza numerica per sottoscrivere una mozione di sfiducia al Sindaco. Soprattutto i tre di Antonio Tutolo, da quel che ci risulta, avrebbero tentato di raccogliere le firme necessarie per decretare la fine dell’Amministrazione Dotoli, senza però far convogliare e formalizzare i tanti sbandierati propositi di abbandono della coalizione di provenienza.  La verità è che dietro gli amministratori e consiglieri comunali si muovono interessi proprio  legati all’approvazione del nuovo piano regolatore.  Questi interessi vengono tutelati nelle forme più disparate e non facilmente identificabili. Beninteso, è stato sempre così e non è che prima fossero tutte verginelle!  E’ vero che il piano regolatore è un affare per la città, perché consentirebbe di smuovere situazioni di stallo che impediscono lo sviluppo edilizio  in quegli ambiti allo stato inutilizzati totalmente o parzialmente. 

 E’ vero che un piano regolatore moderno è parente stretto del futuro stesso della città, mettendo al seguito del nuovo strumento urbanistico le mutate esigenze abitative. Come è vero non  caricare di troppi significati questo strumento di pianificazione edilizia, che talvolta è presentato come il toccasana di tutti i problemi insoluti della città.  Certo è meglio averlo che non averlo, ma averlo non vuol dire vincere il totocalcio. Dovrebbe far riflettere  la fine che ha fatto la zona industriale e quella riservata agli artigiani (ASI), che venivano invocate coram populo come le soluzioni per far sorgere industrie a cascata e far diffondere le nuove e moderne botteghe, anche per far rinverdire tradizioni popolari che in qualche maniera appartengono all’arte artigianale. Si é visto come è andata a finire! Non vorremmo che pure col nuovo PUG si pensasse di darsela alla pazza gioia. Tornando al tema di partenza, va detto che il PUG è un affare per la città, ma è anche un affare per coloro che hanno interesse a beneficiare delle nuove opportunità di costruzione. Si tratta di molti suoli a cui verrà cambiata la destinazione, per cui il loro valore d’un tratto aumenterà a dismisura. Sugli stessi sarà possibile effettuare investimenti a vario titolo, con la prospettiva di ottenere utili piuttosto corposi. Non che questo sia disdicevole o illegale, ma va sottolineato per dare una idea dei tanti interessi che girano attorno all’adozione di un nuovo piano regolatore. 

Si potrebbe dire che gli interessi campo trovano giustificazione e compensazione che rispettano le regole di mercato, ma si tratta pur sempre di un gettito assolutamente fuori dell’ordinario, che arricchirà i bilanci dei privati. Ovviamente, chi dovrà togliere eventuali castagne dal fuoco è la politica e ciò spiega l’abbondante deflusso  di richieste che necessariamente devono passare attraverso i canali di chi ha un ruolo istituzionale e decisionale. Ripetiamo: tutto regolare se vengono rispettate regole e ruoli. Il rischio è che possibili voti incrociati portino le discussioni sine die e di conseguenza a bloccare tutto sul tavolo di una soluzione finale equilibrata. Ecco perché è difficile approvare un piano regolatore, ecco perché l’apnea di questo strumento finisce col cristallizzare le maggioranze di turno E’ questo, probabilmente, che sta avvenendo a Lucera, dove  la debolezza sembra essere è il punto di forza dell’Amministrazione! Un paradosso? Forse, ma così potrebbe essere.

a.d.m.

 

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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