Forse non tutti sanno che venne immaginata per essere la più bella di Lucera. No, non stiamo parlando di una bella ragazza, di una miss, bensì di una strada, la cosiddetta “panoramica” che parte da piazza Matteotti, si sviluppa lungo viale castello e gira attorno al campo sportivo, lambendo il rione cosiddetto “cinquantuno”. Doveva essere la più bella perché percorsa dal turismo che conta, conseguenza positiva della presenta del castello svevo-angioino, con la grande anticamera della villa comunale, che di per sé rappresenta il fiore all’occhiello della città per il suo inestimabile patrimonio di verde. Guardatela come è ridotta, nonostante le pressioni degli organi di informazione, che giustamente reclamano la sistemazione del fondo stradale che non si risolva nelle solite pezze che vengono portate via dalle prime intemperie atmosferiche. E’ridotta in uno stato vergognoso, condizione questa che è addirittura impresentabile se il suo ruolo è anche quello di introdurre i visitatori nell’ambito del castello. Sembra davvero paradossale fare anche questi discorsi, quando si pensa di richiamare attorno al maniero l’attenzione di un numero maggiore di visitatori e di dare così una scossa significativa all’incidenza del turismo nella nostra città. Proprio in questi giorni sono di attualità le diatribe circa la rivisitazione dell’interno del castello , progetti che mitrano in alto, mentre la realtà di tutti i giorni marcia in ben altra direzione.
Stiamo constatazione che in questo periodo si stanno sistemando alcune strade della immediata periferia, che, benché meritevoli di tali interventi, non possono minimamente reggere il confronto con le arterie, come la “panoramica”, che vanno addirittura ad inserirsi nella buona tenuta dei monumenti. E’ come tenere un appartamento in ordine, lasciando l’androne del palazzo in condizioni pietose. Insomma, anziché fare grandi discorsi e spendere inutili paroloni, sarebbe il caso di stare con in piedi per terra e pensare di risolvere quei problemi che tutto sommato appartengono alla molta ordinaria amministrazione. E quello di sistemare organicamente la strada di accesso al castello fa parte di questo comparto. Abbiamo tralasciato il seguito della strada, quella che gira verso il campo sportivo comunale, che non versa in condizioni migliori, ma perlomeno va ad interessare un’area diversa, benché prosecuzione di quella del maniero svevo. Qui in discorso è più complicato, dato che si tratta di dare una assetto umanistico complessivo, per rimediare, per quello che è ancora possibile, ai grandi guasti provocati dalla concessione assurda di concessione edilizie che fanno a pugni tra di loro e che costituiscono la vergogna della zona.
E’ questo il frutto indiscriminato della discesa in campo del mattone e del cemento che qui ha fatto irruzione, stravolgendo i connotati essenziali di tutta l’area. A suo tempo ci fu anche l’intervento della Magistratura che, però, non servì a decongestionare una situazione già abbondantemente compromessa. Per concludere: sarebbe davvero il caso di mettere mano a questa strada, che in qualche maniera costituisce la classica carta di identità della città. Attendiamo un cenno di assicurazione da parte dell’ottimo assessore al turismo Giacomo Capobianco, il quale ce la sta mettendo tutta per determinare un rilancio turistico che davvero possa costituire la carta vincente per Lucera, città d’arte e di cultura ma spesso solo sulla carta.
Silvano Di Muro