La lunga storia del portavoce al Comune di Lucera? Tutta aria fritta. Nel senso che il Sindaco Pasquale Dotoli riesce, pur tra tanti impegni, a fare anche il portavoce, cioè a comunicare direttamente all’esterno, attraverso i canali di informazione, tutto quello che c’è da sapere e chiarire. E lo fa anche bene, nel senso che, insieme alla notizia vera e propria, inserisce nella comunicazione una quantità di dati tecnici, che evidentemente provengono dalla stessa fonte che li ha visti nascere e maturare. E’ questa certamente una notizia, perché per mesi si è parlato della necessità di dotare il Comune di Lucera di un portavoce o addetto stampa, come si diceva un tempo, affinché i cittadini venissero informati prontamente e da una fonte formalmente qualificata. Si è sostenuto anche che il portavoce doveva appartenere alla razza lucerina, anche per dare una occasione di lavoro a qualcuno del posto. Dopo una infinita tiritera, venne individuata una ragazza giornalista pubblicista foggiana, che, però, durò qualche mese per le difficoltà a destreggiarsi tra i meandri della politica comunale.
Questo risultato – che fa risparmiare anche un po’ di quattrini al Comune – dà ragione a quanti ritenevano (e ritengono) che in un Comune di modeste dimensioni, come quello lucerino, non c’è assolutamente bisogno di trovare una figura esterna che illustri l’attività di Giunta e del Consiglio Comunale. Se i singoli assessori si sanno organizzare possono tranquillamente far conoscere la propria attività direttamente, magari con il supporto della loro struttura tecnica. E laddove non c’è un direttore generale, il lavoro di supervisione può essere affidato al segretario generale o un dirigente di settore. C’è un precedente. Fu il Sindaco Vincenzo Scarano ad incaricare il segretario generale, il mai dimenticato Giuseppe Ventrella, a fare da addetto stampa, come dire che al più alto livello della dipendenza municipale venne affidato anche la responsabilità formale della informativa a carattere pubblico. Anche il suo successore, Raffaele Ladogana, prese questa eredità e riuscì anche a consolidare i preesistenti rapporti di cordialità tra rappresentanti della stampa e amministratori comunali.
Per un certo periodo tale compito venne affidato al ragioniere capo Raffaele Montanaro, il quale poteva contare anche sul vantaggio di essere dipendente e, nello stesso tempo, addetto ai lavori, in quanto direttore responsabile ed editore del periodico locale “Il Centro”. Il fatto che Dotoli abbia ritenuto di assumersi la paternità della comunicazione esterna è certamente da segnalare positivamente, anche perché dietro il suo esempio alcuni dei suoi assessori si sono messi ad interloquire senza aver bisogno di figure intermedie. Naturalmente per realizzare questa comunicazione diretta, senza l’ausilio del portavoce o portaborse, occorre che i responsabili degli assessorati siano in possesso della conoscenza degli argomenti trattati e, soprattutto, della madre lingua, binomio difficilmente conciliabile e riscontrabile dalla nostre parti. Ovviamente, sono priorità che vanno valutate in sede di formazione della Giunta, cercando di accantonare quelli che avrebbero ancora bisogno di fare le scuole serali!
a.d.m.


