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CASO BIOECOAGRIM: LA FACCENDA SI INGROSSA!

Può darsi che la conferenza stampa organizzata in grande stile da Dario Montagono ( Bioecoagrim) non abbia soddisfatto i palati fini. E qualcuno dei colleghi presenti non ci ha pensato molto a definirla un bluff.  Certo, il fatto che non siano stati fatti i nomi (come promesso solennemente e pubblicamente) non ha dato particolare suspense alle accuse formulate, pur tuttavia riteniamo  che  queste, sostenute da regolari  denunce all’Autorità Giudiziaria, non appartengano ai fatti di ordinaria amministrazione. Di sicuro si può dire che Montagano ( e i suoi) è un tipo tosto, che affronta le difficoltà a viso aperto. Qualche volta può darsi che ecceda negli atteggiamenti e nel frasario, ma lo fa sempre assumendosi in prima persona le relative responsabilità.  Siamo convinti che, dopo la conferenza stampa, la situazione avrà una accelerazione pericolosa e, comunque, negativa. Ci spieghiamo. E’ vero che Montagano non ha fatto nomi, però i suoi elementi sono precisi, per cui basta incasellarsi nelle vicende cui si riferiva. Basta capire, insomma,  chi in quei giorni si è portato in azienda per  fare i controlli e se è vero che ci sono state telefonate compromettenti. Insomma, la faccenda acquista connotazioni penali piuttosto pesanti, rispetto alle quali gli inquirenti non possono far finta che nulla sia accaduto.
 Certo, si conoscevano in larga misura queste cose anche prima della conferenza perché ci sono state denunce, ma averle ribadite in maniera così solenne, quasi in segno di sfida, è differente.  Oggettivamente, la situazione penalmente è pesante perché le accuse sono di una gravità inaudita, dato che si sospetta che capi della forze dell’ordine  abbiano avanzato richieste di mazzette, previo il silenzio sui futuri controlli. Insomma, se è vero quello che dice Montagano dovremmo avere una mezza rivoluzione negli ambienti che hanno condotto le indagini a quel tempo. Al contrario, Montagano dovrà rispondere di reati gravi e subirne le conseguenze. Questo penalmente. Sul piano del merito della chiusura ulteriore dell’azienda, l’accelerazione dell’aspetto penale non può che portare ad immaginabili irrigidimenti, nel senso che chi dovrà pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento di chiusura potrebbe (è umano) mettere in campo una sorta di ritorsione. E se ciò dovesse avvenire la eventuale riapertura della fabbrica si allontanerebbe sempre di più. E se questo accadrà, potrebbe darsi che nel frattempo sia stato già maturato l’intendimento di mandare i dipendenti a casa, con conseguente gravi sul piano occupazionale.
Non v’è dubbio che i Montagano si considerino feriti dai continui attacchi subiti, anche perché ritenuti responsabili di tutto il male del mondo. I lettori ci devono dare atto del fatto che non abbiamo mai preso posizione a favore  dei soggetti oggetto delle controversie, non solo perché non abbiamo interessi da difendere, ma anche perché conosciamo i Montagano solo in fotografia. Atteggiamento questo di cautela, che ha provocato qualche stupida polemica da parte dei presunti gran sacerdoti della piccola informazione locale. Abbiamo sempre raccomandato prudenza. Che, a questo punto, riteniamo non ci sia stata.  Insomma, è stata aperta un’altra vertenza che non sta facendo bene alla città. Vedremo in prosieguo chi sono i responsabili. Per il momento, se qualcuno vorrà salvarsi la coscienza faccia in modo che le cose vengano chiarite al più presto, perché 162 dipendenti non possono aspettare a casa per contare i giorni della disoccupazione! La raccomandazione è d’obbligo, in un Paese dove le responsabilità si accertano quando il paziente è già morto. Facciamo in modo che ciò non accada, indipendentemente  da come si concluderà la vicenda.
                    Antonio Di Muro

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Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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