L’assessore all’ambiente del Comune di Lucera, Andrea Bernardi, merita davvero un bravo, come dire?, istituzionale in relazione alla nota vicenda Bioecoagrimm, che in questo momento è al centro della vita cittadina, se non per le conseguenze gravi che potrebbero abbattersi sul mondo del lavoro. Di fronte a tutte le strumentalizzazioni che sono venute fuori anche dopo la nota conferenza stampa dei responsabili dell’azienda, Bernardi ha preso carta e penna e, con un comunicato asciutto, equilibrato e chiaro, ha fatto comprendere quale è la posizione dell’Amministrazione comunale. Prima di tutto ha ribadito che la sua presenza non era nè occasionale, né personale, dato che in quel posto si trovava come rappresentante del Comune e titolare della delega all’ambiente. Ma, cosa importante, ha ribadito che l’Amministrazione non ha motivo di schierarsi a prescindere ed in questo momento si preoccupa della situazione dell’azienda nella misura in cui gli effetti della “lite” in corso potrebbero riflettersi sulla tenuta del posto di lavoro dei lavoratori . Leggete cosa dice Bernardi:” Sono sicuramente dalla parte del’Azienda e dei suoi lavoratori nella misura in cui essa operi a norma di Legge e nel rispetto della Comunità Lucera. E’ avventato accanirsi contro una realtà che dà posti di lavoro sul territorio e contribuisce allo sviluppo e al sostentamento dell’economia locale, soprattutto in tempi di crisi stringente quali quelli odierni. Fino a quando non saranno riscontrate evidenze, tali da garantire questa Amministrazione che l’attività della Bioeagrimm risulta nociva per la popolazione e il territorio lucerino, credo che sia ragionevole tutelare l’Azienda e i posti di lavoro:”
La conclusione dell’assessore è di una logica elementare e perciò va sottolineata:” Tuttavia se gli organi proposti al controllo evidenzieranno che l’attività in questione risulti dannosa per i nostri concittadini, è inevitabile che le ragioni dell’Impresa saranno soccombenti rispetto all’interesse collettivo della salute”. Consentiteci una autocitazione: è questa la nostra posizione di sempre, anche quando è stato inscenato il “dalli all’untore” su tanti mezzi di informazione ed in manifestazioni di piazza senza significato, se non quello di guadagnare qualche simpatia elettorale. E’ vero che le vicende giudiziarie sinora non hanno agevolato una valutazione serena su questa vicenda. Fughe e passi indietro hanno dato la sensazione che non vi sia un filo conduttore univoco rispetto alla individuazione di eventuali responsabilità. Però, occorreva e occorre il buon senso, come dice Bernardi, perché non si può addossare la croce ad alcuno senza un quadro probatorio certo e processualmente verificato. Si può ancora fare qualcosa per evitare l’irreparabile? Per salvare tanti di posto di lavoro? E’ difficile, ma si può tentare se la fase delle indagini percorra una via più rapida e verifichi finalmente se questa azienda produce danni alla salute della città e se le accuse formulate dai titolari attraverso le denunce , la conferenza stampa e comunicati abbiano veramente una rilevanza penale. Insomma, fare presto per dare uno sbocco alla vicenda.
a.d.m.


