A sorpresa è tornato a farsi sentire Domenico Bonghi, espressione di quel schioppettante centro sinistra che gli ha consentito di indossare la fascia di primo cittadino dal 19.12.1994 al 30.10.2001. Per i più giovani, aggiungiamo che Bonghi è stato il Sindaco che per quasi sette ha furoreggiato sul piano politico e amministrativo, risultando l’uomo di partito che ha saputo raccogliere consensi quasi plebiscitari nella sinistra ( è stato eletto al primo turno stracciando di fatto l’avversario) e l’amministratore che ha realizzato di più sul piano della programmazione, insieme al compianto Vincenzo Scarano della DC. (13.1.1968 -7.5.1977). Bonghi, dopo la sua esperienza al Comune, aveva deciso sostanzialmente di estraniarsi dalla politica attiva, anche se tuttora è un dirigente del Pd. Anch’egli, come Morlacco, è stato appiedato da una congiura di palazzo, impedendogli di concludere il secondo mandato e portare a termine le tante opere avviate, alcune delle quali sono sotto gli occhi di tutti, a cominciare dalla nuovo biblioteca di “San Pasquale”, da lui fortemente voluta, insieme all’allora assessore alla cultura Raffaele De Vivo. Dopo Bonghi, il partito e l’intera sinistra non sono più riusciti ad esprimere consensi di ampie proporzioni, prezioso lascito del compianto Peppino Papa. Questa la storia.
L’attualità riguarda il recente intervento di Bonghi a favore del Vice Sindaco Costantino Dell’Osso, (con una lettera di solidarietà resa pubblica), il quale era stato attaccato, guarda caso, proprio dal suo partito. Certo l’uscita a sorpresa e sorprendente di Bonghi lascia lo spazio a qualche considerazione. Prima di tutto l’interrogativo: perché l’ha fatto? Perché dopo anni di silenzio ha ritenuto di farsi sentire per mettersi sostanzialmente di traverso al partito? Perché Bonghi poteva anche starsene tranquillo e soprattutto non creare altri problemi al Pd, che sta attraversando una difficile fase di rilancio in vista delle prossime elezioni! Dietro l’iniziativa di Bonghi ci sarebbe la mano di Franco Forte, nella cui componente sarebbe schierato l’ex Sindaco? Insomma, si sarebbe preso a prestito l’argomento biblioteca per rimarcare una linea di dissenso rispetto a quella attuale della segreteria politica del Pd? E’ ipotizzabile questo da parte di un uomo che è stato sempre dalla parte della discrezione, dell’equilibrio, della ragionevolezza anche di fronte temi spinosi? Può essere che quel comunicato del Pd non sia piaciuto né a Bonghi, né ad altri compagni di corrente, diciamo così. Può anche essere che quel documento sia stato sostanzialmente ispirato, come si dice, dall’ex Sindaco Peppino Melillo pure del Pd ed ex democristiano (12.10.1988-17.8.1992), il quale si sarebbe sentito escluso dagli inviti riguardanti la cerimonia di rivisitazione dei lavori in corso alla nuova biblioteca da parte dell’Assessore alla cultura e vice Sindaco Costantino Dell’Osso?
Sarà perché è stata attribuita a Bonghi la primogeniture della nascita di questo nuovo contenitore culturale, mentre in effetti sarebbe da accreditare a Melillo, come quest’ultimo ci tiene far sapere? Resta il fatto che Melillo non è stato invitato e questo, se fatto di proposito, non suona bene per Dell’Osso. Il quale, però, avrebbe addebitata la cosa ad una mera svista e non ad un atto proditorio. Insomma, è tutto da chiarire e ci auguriamo che i soggetti chiamati in causa lo facciano. Resta il fatto che la nuova biblioteca sta per vedere la luce e che per la sua realizzazione hanno contribuito tutti coloro che hanno amministrato la città a partire dall’eventuale idea lanciata da Melillo e sino ad oggi, Sindaci in testa. Ed è quello che conta per la città. A questo punto, ci sarebbero paradossalmente da augurarsi mille di queste polemiche, se le stesse portano alla contesa della paternità di opere pubbliche!
a.d.m.


