Ormai dilaga in tutte le televisioni, ora anche in quelle pubbliche. Il talent show è diventato un format di intrattenimento tra i più gettonati e trainanti dal punto di vista dell’audience. Senza dubbio Maria De Filippi ha fatto da battistrada in questo settore dello spettacolo. Dal punto di vista canoro, sono manifestazioni festivaliere in formato ridotto, anzi televisivo, ideali per lanciare i cantanti e cantautori nell’orbita nazionale. Lucera, nel suo piccolo, ha il merito e l’orgoglio di essere stata all’avanguardia in questo settore, posto che già negli anni ‘70 ha organizzato, tramite la “Juvenilia “dei PP. Giuseppini, spettacoli molto simili al celebrato format prima richiamato, anche attraverso l’intuizione di quel Padre Angelo Cuomo, grande educatore, per il quale è stato aperto il processo diocesano di canonizzazione. In definitiva, si trattava di una competizione dilettantistica riservata ai giovani non iscritti alla SIAE (Società Autori ed Editori), che ritenevano di avere buone qualità canore e particolari attitudine alla composizione nel vasto e variegato mondo della melodia leggera. La manifestazione ebbe subito successo, al punto da far confluire a Lucera partecipanti di tutta la regione ed anche di qualche Comune oltre. Tutto era organizzato in economia, nel senso che non venivano accordati compensi, ma tutt’alpiù veniva consegnata qualche bella coppa di partecipazione e forse consolazione. Era davvero una gara spartana, nel senso che i giovanissimi mettevano in campo tutto il loro ardore e passione per finire nelle prime posizioni e soprattutto nel circuito delle tante radio locali, che allora spadroneggiavano tra i giovani.
Tra i primi promotori vanni segnalati il maestro Salvatore Preziuso, il presidente del concerto bandistico “Silvio Mancini” e l’attuale direttore della corale “S.Cecilia-don Eduardo Di Giovine”. Era una manifestazione sul serio a sfondo dilettantistico. Le esibizioni avvenivano rigorosamente dal vivo, poiché poggiavano sull’accompagnamento non in playback dell’orchestra, per cui i partecipanti dovevano impegnarsi al massimo per non sfigurare alla presenza del pubblico che faceva loro da corona. L’arena era il palco del Teatro dell’Opera, che ha visto passare tanti giovani talenti, che qui, oltre al divertimento e forse anche alla possibilità di sfondare più in alto, avevano l’opportunità di addestrarsi alla formidabile scuola che si richiama a San Leonardo Murialdo, fondatore dell’Ordine dei PP.Giuseppini. Tra i motivi che maggiormente venivano fatti passare in radio vanno ricordati “Tristezza” e “I Gabbiani” scritti da Nicola Spallone, che risultò vincitore nel 1971 proprio con il primo pezzo. Scomparsi i fondatori anche la manifestazione ha subito prima i ritardi e successivamente la fine. Forse valeva la pena insistere, pur in presenza dei format attuali, perché, come detto, insieme al sano divertimento i giovani avevano la possibilità di trovare spazi educativi difficilmente rintracciabili altrove.
Nella foto. Nicola Spallone vincitore dell’edizione del 1971 con “Tristezza”