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'Lib(e)ri dentro': Burhan Sönmez ha raccontato "Istanbul, Istanbul" ai detenuti del carcere di Foggia

Quattro persone, una cella, la condivisione del dolore e delle storie, “perché il racconto – come quello che le mamme fanno ai propri bambini – ha il potere di far trascorrere bene il tempo e preparare al futuro”. 

Lo scorso 9 giugno, lo scrittore turco Burhan Sönmez ha raccontato così il suo "Istanbul, Istanbul" ai detenuti della Casa Circondariale di Foggia. L’evento, organizzato nell’ambito della rassegna “Lib(e)ri dentro”, nata da una costola del progetto “Innocenti Evasioni” dell’Ass. Centro Studi Diomede di Castelluccio dei Sauri, è stata realizzato dall’Ass. Leggo QuIndi Sono e dalla libreria Ubik, con la collaborazione del CSV Foggia e il sostegno della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia. 

Esiliato dalla Turchia, suo paese, torturato, in pericolo di vita, Burhan Sönmez è stato curato in Inghilterra, con il sostegno della Fondazione Freedom from Torture, dove ha trovato lo slancio giusto per intraprendere la sua carriera di scrittore impegnato. 

“Istanbul, Istanbul”, pubblicato da Nottetempo e tradotto in oltre venti lingue, raccoglie l’eco delle sue esperienze di vita ma anche la forza della sua scrittura. “I protagonisti del libro – ha raccontato Sönmez conversando con Salvatore D’Alessio, tradotto dell’interprete volontario Niels Arialdo Weese - trascorrono il tempo della loro segregazione raccontandosi storie ed è così che, in una narrazione corale, svelano il filo che li lega e il motivo per cui si trovano imprigionati: nella Istanbul sopra la cella, quella che vive e brulica tra bellezza e orrore, qualcosa sta per accadere, un cambiamento, una rivoluzione”. 

Numerose le domande dei detenuti del carcere di Foggia, soprattutto sull’esperienza personale dello scrittore, che ha portato loro, definiti “prigionieri del destino”, i saluti di un suo amico, scarcerato da poche ore, dopo una detenzione per motivi politici. 

“Sono stato in prigione due volte – ha raccontato –, una terza volta hanno cercato di assassinarmi. Si fanno molte torture nelle prigioni turche, quella più diffusa prevede una crocifissione come Gesù: si riesce a restare coscienti per non più di 15 minuti”. Alla domanda sul motivo per cui Erdogan abbia ancora molto potere, Sönmez ha risposto in maniera chiara e sintetica. “Lui controlla il 90% dei giornali turchi, mentre io – insieme ai miei colleghi – resistiamo nell’altro 10%. È ancora efficace perché usa il linguaggio musulmano, ha messo suoi uomini in tutte le posizioni di potere strategiche ed è supportato dai leader delle altre nazioni. Io però in Turchia ci sono tornato, perché ho la speranza che tutto possa tornare alla normalità”. Lunghi applausi dalla platea, interessata a leggere il libro, distribuito in più copie all’interno dell’istituto.

“Prosegue il nostro impegno nella promozione del volontariato in ambito penitenziario. Le associazioni - sottolinea il Presidente del CSV Foggia, Aldo Bruno - mostrano un nuovo interesse e sono pronte a misurarsi in questo settore, ancora nuovo per il nostro territorio. Nei giorni scorsi abbiamo accompagnato in carcere l’Ass. Superamento Handicap San Severo, che sta realizzando un progetto di pittura e di lotta al pregiudizio in una delle Sezioni dell’Istituto e altre associazioni sono già pronte a dare il proprio contributo. Continueremo su questa strada, consapevoli dell’importanza del contributo dell’associazionismo in questo campo”.

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Redazione

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata.

Luceranet.it, un nuovo sito ed un nuovo quotidiano per la città di Lucera, ma il cui sguardo andrà anche al di là della Capitanata. Cronaca Politica Sport e Curiosità, questi sono alcuni degli ingredienti della nuova testata giornalistica. Qualcuno potrebbe obbiettare che per una realtà come Lucera, i quotidiani on line siano troppi. Mi permetto di non essere d'accordo, in quanto più voci raccontano la realtà, più possono essere divulgati i pareri e le opinioni della gente, dopotutto la democrazia è sopratutto questo. La nostra testata, infatti, è libera e dà libero accesso a chiunque voglia collaborare ed esprimere il proprio pensiero, sottolineo che comunque il rapporto è libero e gratuito. Ringrazio sin da ora chiunque potrà dare la sua la fattiva collaborazione. Dopo essere stato uno degli editori, di Sunday Radio ed una delle sue voci più famose per tantissimi anni, mi appresto ora ad affrontare una nuova avventura, questa volta nel web e spero che questa sia foriera di successi e nuove soddisfazioni. Le premesse e l'entusiasmo ci sono, a voi lettori il giudizio finale.

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